Conguaglio Eni – Fase 1 – Il colpo al cuore

Perdonatemi una breve digressione non propriamente culturale…

Ieri sera tardi me ne tornavo a casa dopo una giornata di lavoro faticosa ma conclusa serenamente a cena dal mio collega ed amico. Ero di buon umore, la giornata era stata niente male e poi, lunedì me ne vado in vacanza, la prima da laureato.
Arrivo al portone di casa da cui si intravede la cassetta delle lettere, una busta si affaccia minacciosa dalla mia buca. Vengo colto dal leggero brivido che mi accompagna da quando vivo da solo ogni volta che vedo che c’è posta per me. La busta comunque non è verde, e questa è già una buona notizia. La sensazione però è pessima; sesto senso.
Mi fermo un attimo prima di aprirla, è dell’Eni. Me la passo un po’ tra le mani e noto per la prima volta l’ironica scritta: ATTENTI ALLE TRUFFE.
Busta dell'Eni
Attenti alle truffe

Va bene dai Giò – penso – con l’Eni tutto a posto, apriamola.
Intravedo un’orrida parola: conguaglio. Parola che già conosco grazie all’ACEA e che non mi suona affatto piacevole. Penso già alla rateizzazione, che sembra essere la grande conquista civile fatta dai consumatori dopo anni di dure lotte.
Va bene dai, quant’è?

Importo totale conguaglio Eni

Capirete il vago attacco di cuore. 2700 euro. Duemilasettecento euro. 2700,00 euro.
Conguaglio.
Rateizzazione.
Rateizzazione un paio di p…e. Qui è quasi un mutuo.
Salgo a casa in stato di shock. No, nel senso, scherzano no? Scherzano amore mio, vè?
Vi risparmio il j’accuse alle grandi aziende italiane, allo Stato italiano, al capitalismo globale.

La ricerca online della via di fuga.

E’ una delle prime cose che faccio. Sarà la deformazione professionale…Leggo un po’ di tutto. Non mi rassereno affatto. Internet magnifica le gloriose sorti della rateizzazione, e riporta vari casi scandalosi, molto peggiori del mio. Si parla di conguagli di più di 15000 euro, di gas staccato a gente con figli e via così…Vari tasselli che compongono il mosaico della grandiosa civiltà italiana, gli eroi i navigatori e tutto il resto…
Vie di fuga? Mah, di base no. Poi si vedrà…

Cos’è il conguaglio?

Dicevo che già conoscevo la parola conguaglio grazie all’ACEA. Che vuol dire conguaglio? In pratica, dicono, che le bollette che paghiamo si basano su una stima dei consumi effettivi, quindi se non si comunicano le letture del gas e della luce all’azienda di riferimento, ogni tanto, a tempi variabili, quando poi viene effettuata la lettura, bisogna pagare la differenza tra la stima e il consumo reale. O in caso riprendersi i soldi in più pagati (giusto? Qualcuno ha avrà pure pagato di più in bolletta, no?)…
In realtà non è così. La parola stima non è per nulla corretta. Voglio dire, la parola stima rimanda ad una idea quasi scientifica. Stimare il valore di qualcosa significa indicare un valore plausibile. Plausibile, se non giusto.
Immaginate di stimare il valore di una casa, o un perito che stima i danni di un incidente. Insomma sì, ci si può sbagliare ma si dovrebbe andare vicino al reale valore. Allora se arriva un conguaglio di 2700 euro, ma che c…o di stima hai fatto?
Il periodo a cui si riferisce il conguaglio è di tre anni, sostanzialmente la stima dell’Eni sottostimava i consumi quasi del 90% (non ho ancora fatto i conti precisi…). E’ un consumo stimato? Presunto? No cavolo, questo è un vaticinio.

Che fare?

Non lo so. Vediamo…Parlerò con l’Eni, in caso vi tengo aggiornati. Ci sono anche molte associazioni di consumatori, non le conosco comunque forse mi rivolgo ad una di esse anche solo per solidarietà…
Però in generale una cosa la vorrei: i conguagli devono avere un limite. Non è che un’azienda può mandare quando gli pare un conguaglio di qualsiasi cifra. A me sembra una cosa ingiusta davvero.
Inoltre se l’azienda non sà controllare i consumi, e per di più non sa fare le stime, non è che poi il cerino può rimanere in mano a noi.
Ecco, al di là delle invettive sarebbe utile un limite temporale e monetario ai conguagli. Un limite ragionevole. Tre anni (ma ho letto anche di periodi più lunghi), e 2700 euro (anche in questo caso ho letto di conguagli anche più salati), non sono limiti ragionevoli.
Nel senso che se non lavorassi, non avessi una famiglia alle spalle, che farei?
Mi dò alle rapine?
Qualcuno lo fa…

2 Comments
  1. Caro signore,anche a me e succeso una cosa simile.Vorei sapere cosa avete fatto alla fine,perche io non lo so dove andare e cosa fare.Questa e la seconda volta quando mi succede,la prima volta o fatto la rateizzazione,e sto pagando ancora,pero mi sembra tropo anche per la seconda volta ….e tropo!!!PER FAVORE…VOREI SAPERE COM’E FINITA PER LEI CON QUELLA CIFRA CHE AVEVATE DA PAGARE ,AVETE PAGATO ALLA FINE O AVETE TROVATO ALTRA SOLUTIONE?GRAZIE!!!

  2. Salve Flori, ha tutta la mia comprensione.
    Nel mio caso ho fatto la rateizzazione ed ho pagato. Ho controllato che i consumi indicati fossero corretti, e lo erano…
    Purtroppo non posso quindi essere d’aiuto.
    SE i consumi riportati dal conguaglio sono corretti non credo ci siano molte alternative al pagamento del conguaglio (ma anche di questo non sono per nulla sicuro). Continuo a restare del parere espresso nell’articolo: mi sembra comunque ingiusto. La possibilità di richiesta del conguaglio, a mio parere, dovrebbe avere dei limiti sia a livello di tempo che in termini economici.

    Questo però nel mio caso. Se il conguaglio invece è scorretto, nel senso che è superiore al costo di ciò che lei ha effettivamente consumato, sicuramente cambia tutto. Contestando il conguaglio dati alla mano è possibile, spero probabile, che il suo fornitore riveda la bolletta. In alternativa, mi è stato consigliato di rivolgermi alle associazioni di consumatori. Ne esistono molte ma non avendo mai provato, non saprei quale consigliarle.

    Grazie comunque di aver commentato, se ha novità, utilizzi liberamente questo post per aggiornamenti…

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