Lisbona: l’Alfama e la malinconia del fado

Lisbona

Uno dei quartieri più affascinanti e suggestivi di Lisbona è senza dubbio l’Alfama, la zona più antica della capitale portoghese in quanto ha resistito anche al terremoto del 1755 che distrusse gran parte della città. Un meraviglioso e vivace intrico di strade strette, vicoletti acciottolati (becos), salite e discese ripide, vecchi negozi e localini caratteristici. La collina dell’Alfama (nome di derivazione araba che significa “fontane” o “bagni”) si estende tra il Castello di Sao Jorge – che fu residenza reale fino al XVI secolo – ed il fiume Tago che sfocia poi nell’Oceano atlantico.

Per la sua posizione elevata è la zona panoramica di Lisbona, ricca di miradouros ovvero splendide terrazze a picco sui palazzi antichi e sul mare spesso decorate da azulejos (le tipiche maioliche portoghesi con l’azzurro e il giallo come colori dominanti) dalle quali si può gustare estasiati una splendida vista della città assolutamente imperdibile. I più bei miradouros sono quello di Santa Luzia (semplicemente meraviglioso) e quello Das portas do Sol ma nel quartiere sono bellissimi e meritano senz’altro una visita anche la Cattedrale di Lisbona, la chiesa di Sant’Antonio da Sé, il monastero di Sao Vincente da Fora e il già citato Castello di Sao Jorge che offre una delle viste più belle su Lisbona ed un cortile dove potersi riposare e godere il sole tra i pavoni a passeggio.

Per completare la visita a questo quartiere popolare dall’aria dimessa e malinconica ma ricco di sorprese – in cui ci saremo avventurati usando il suggestivo e vecchissimo tram 28 che in alcuni punti raggiunge anche una pendenza del 14%-, non può mancare una serata ad ascoltare il fado in un locale caratteristico. La tipica musica struggente portoghese è infatti nata proprio nel quartiere dell’Alfama e questo è il posto ideale per godersi una performance con i fiocchi in compagnia di un bicchiere di vino.

Il fado (dal latino “fatum” che significa destino) rappresenta la canzone popolare portoghese portatrice di un profondo ed intimo sentimento di struggimento e malinconia: la saudade. Una sensazione di nostalgia dovuta alle partenze, ai viaggi lontani che la posizione di Lisbona così protesa verso l’Atlantico rendeva molto frequenti, ad un amore perduto che non si sa se si rivedrà, ad un triste destino al quale non si può sfuggire. Un sentimento che pervade la cultura portoghese ed è palpabile visitando la capitale in cui il fado risuona ovunque nelle stradine antiche (provare per credere).

Le origini del fado non sono certe: probabilmente fu preso dalle canzoni dei Mori e poi rielaborato ma c’è anche chi sostiene che nasca dal Lundum, la musica degli schiavi brasiliani e poi giunto in Portogallo intorno al 1800 portato dai marinai che tornavano dai lunghi viaggi oltre Oceano. La sua diffusione divenne però capillare intorno alla metà dell’800 e la cantante che ne fu la principale rappresentante e rese celebre questo tipo di tradizione musicale fu Maria Severa. L’interprete portoghese morì giovanissima all’età di 26 anni nel 1846 e le cantanti odierne ricordano la prima fadista indossando uno scialle nero durante le interpretazioni. Chitarra classica acustica a 6 corde e chitarra portoghese odierna accompagnano la voce tristissima e struggente della cantante di fado nella tipica performance anche se si è soliti distinguere il Fado di Lisbona dal Fado di Coimbra, che invece viene eseguito in gruppo.

Le cantanti fadiste più famose sono la grande Amalia Rodrigues (morta nel 1999) ed attualmente Mariza. Se andate a Lisbona sarebbe proprio un peccato non rendere omaggio a questa tradizione in uno dei numerosissimi locali tipici dell’Alfama.

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