Polanski strizza l’occhio al teatro con “Carnage” e “Venere in Pelliccia”

Carnage di Roman Polanski

Se siete appassionati di cinema e teatro non potete farvi sfuggire due film del grande e tormentato regista Roman Polanski che coniugano alla perfezione le due forme d’arte. Parliamo di “Carnage” del 2011 e dell’ancora più recente “Venere in pelliccia” (2013), entrambi basati su opere teatrali, girati in un unico ambiente proprio come una pièce di teatro e recitati in modo magistrale.

“Carnage” è basato sull’opera “Il dio del massacro” di Yasmin Reza e ci fa entrare nelle vite di due coppie di genitori che si incontrano per discutere di un litigio avvenuto al parco tra i rispettivi figli di undici anni.

L’incontro/scontro avviene nell’appartamento di una delle due coppie e qui inizia una serie di convenevoli che si trasformano ben presto in discussioni, battibecchi, sfoghi verbali e situazioni surreali in un crescendo di eventi.
Ogni volta che i coniugi Cowan, ospiti a casa della famiglia Longstreet, sembra si stiano per congedare e porre fine alla discussione avviene uno scambio di parole che riaccende la fiamma della discordia. Tutto ciò finisce per scoperchiare un vaso di pandora di rancori, sopportazioni e incomprensioni familiari che distrugge l’equilibrio già precario delle due coppie azzerando ogni residuo di buone maniere ed equilibrio e lasciando spazio all’ira più totale. Nonostante la trama possa sembrare troppo lineare il film è brioso e piacevolissimo, mantiene il ritmo senza annoiare, lascia un’impressione di grande movimento e punta dritto alla perfezione tramite la combinazione di recitazione al top e sceneggiatura.

Venere in pelliccia” si basa sul romanzo dal titolo omonimo scritto dall’austriaco Leopold von Sacher-Masoch e pubblicato nel 1870. Qui i personaggi in scena in tutto il film sono soltanto due, ancora meno che in “Carnage”, e la storia si svolge tutta in un teatro in cui deve essere rappresentato un testo chiamato appunto Venere in pelliccia.

Abbiamo il regista Thomas, stanco e provato da una giornata di provini andati male ed un’attrice di nome Vanda arrivata in ritardo al provino e piombata in teatro convinta di essere la scelta perfetta per la parte da assegnare. Tra i due si instaura una tensione sensuale, un gioco di sguardi, di parole e di seduzione che anche in questo caso tiene benissimo il ritmo in tutto il film anche grazie alla bravura indiscussa di Emanuelle Seigner e di Mathieu Amalric.

Due film imperdibili per gli amanti del buon cinema che strizza l’occhio al teatro opera di un regista la cui bravura indiscussa resta sempre una garanzia.

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