Vegetarianesimo e veganesimo. Due scelte sempre più diffuse…

Frutta e verdura

Definito dall’American Dietetic Association come un regime alimentare particolarmente adeguato sotto il profilo nutrizionale, oltre che un’utile risorsa per la prevenzione di diverse patologie, il vegetarianesimo si dimostra una scelta di vita sempre più condivisa e diffusa da molti italiani. Ma chi è nello specifico una persona vegetariana e in cosa si differenzia il suo stile alimentare rispetto a chi abbraccia invece il veganesimo?

Innanzitutto, può definirsi vegetariano chi non mangia carne e pesce di nessun tipo, includendo nella lista degli alimenti evitati anche i prodotti che li contengono o i cui processi di preparazione ne prevedono l’impiego. Le diete vegane invece bandiscono dalla propria tavola oltre a carne e pesce anche i cosiddetti prodotti derivati, ovvero latte, latticini, uova, formaggi, poiché legati in generale allo sfruttamento degli animali. Si tratta dunque di una scelta più radicale, etica ed ecologica, che prevede tra l’altro anche l’acquisto di capi di abbigliamento che non prevedono la presenza di fibre ottenute attraverso il ricorso allo sfruttamento animale.

Indipendentemente dalle motivazioni alla base di tali scelte, è oggi dimostrato che diete simili, che escludono un consumo eccessivo di proteine animali e grassi saturi, restando però complete e bilanciate, sono indicate a ogni età e raccomandabili anche per chi pratica sport o per donne in gravidanza. Sembra altresì che una dieta vegetariana riduca l’incidenza di malattie cardiovascolari abbassando i valori di colesterolo nel sangue.

Via libera a frutta, verdura, legumi, frutta secca, cereali e proteine vegetali. Tra questi alimenti è sempre più presente anche sugli scaffali dei supermercati la cosiddetta soia, legume presente in natura in forma di germogli ma utilizzato come base per differenti tipologie di prodotto, tra cui il latte di soia e gli hamburger di soia.

Un altro prodotto a base di glutine di frumento presente sulla tavola di vegetariani e vegani è invece il cosiddetto seitan, anche questo presente in diverse preparazioni, di origine orientale, simile alla carne per consistenza ma più morbido e delicato. Proviene dal Giappone, dove si diffuse in origine con il nome di ‘kofu’ ovvero ‘glutine di grano’. Ottenuto a partire dalla soia è anche il tofu, ricavato dal caglio di semi di soia, presente sul mercato in piccole porzioni, e che può ricordare il formaggio per colore e delicatezza.

Una scelta consapevole e salutare quella del vegetarianesimo, dunque, dettata anche dalle recenti informazioni scientifiche circa lo sfruttamento del suolo e dei prodotti chimici altamente inquinanti che vengono abitualmente adoperati a tali fini; inoltre, gli allevamenti intensivi richiedono un notevole quantitativo di acqua per abbeverare gli animali e per irrigare i campi, oltre che un grandissimo consumo di risorse presenti in natura. Tra queste, sono le aree verdi e i terreni a pagarne le conseguenze diventando zona destinata al pascolo.

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