Mondrian, Yves Saint Laurent e L’Oréal: l’influenza dell’arte sull’alta moda e la pubblicità

Piet Mondrian è stato uno dei pittori che ha più influenzato l’alta moda e la pubblicità, la prima con gli abiti di Yves Saint Laurent, la seconda con i prodotti L’Oréal. Andiamo ad analizzare le geometrie astratte di Mondrian e l’influenza della sua arte sulla società dei consumi.

Piet Mondrian, all’anagrafe Pieter Cornelis Mondriaan, è stato un pittore olandese autore di opere spesso banalizzate, anche a causa di una loro capillare diffusione, che ha influenzato l’alta moda (Yves Saint Laurent) e i prodotti di bellezza (L’Oréal) diventando così un simbolo della società dei consumi grazie a quella che da molti viene definita come una geometria semplicistica e minimalista. In realtà la semplicità di Mondrian nasconde una complessità che parte da uno schema di ricerca spirituale e artistica che dal concreto mira all’astratto.

Gli alberi di Mondrian

Le geometrie astratte di Mondrian iniziano sin dai dipinti paesaggistici, dove spesso confluiscono alberi i cui rami si trasformano in reticolati organizzati in una struttura ripetitiva e paradossalmente ordinata nella loro disposizione caotica, che spesso si riflette in specchi d’acqua contribuendo a estendersi all’infinito (è il caso di “Fattoria a Duivendrecht”, del 1907). È solo un’anticipazione di quello che verrà poi reso “reale” grazie al movimento De Stijl, basato proprio sull’essenzialità, sull’astrattismo e la geometria di un’arte che sta mutando e cambiando, per l’appunto, forma.

Piet Mondrian, Fattoria a Duivendrecht, 1907.
Piet Mondrian, Fattoria a Duivendrecht, 1907.

Le Composizioni di Mondrian

La ricerca di Mondrian trova il suo culmine nelle Composizioni, dove quadrati e rettangoli prevalentemente rossi, gialli e blu diventano macchie di colore su uno sfondo bianco intersecato da linee nere orizzontali e verticali che vanno a rappresentare rispettivamente il principio vitale femminile e quello maschile e che dunque, incrociandosi, generano vita, energia, forme, quelle stesse che si mostrano sfacciate nei loro colori primari.

Piet Mondrian, Composizione con giallo blu e rosso, 1937-1942.
Piet Mondrian, Composizione con giallo blu e rosso, 1937-1942.

L’influenza di Mondrian sull’alta moda

Lo stesso spunto è stato utilizzato da Yves Saint Laurent, che nel 1965 crea una collezione ispirata proprio alle geometrie astratte di Mondrian. Lo stilista, anch’egli alla continua ricerca di forme che vadano a stupire il pubblico ma soprattutto a innovare un settore come quello dell’alta moda, piega il concetto di energia e struttura al suo concetto di moda: qui le cuciture vengono celate proprio da quelle linee nere, al cui punto d’incontro si forma l’essenza dell’abito. Lineare, semplicistico, a suo modo banale, ma assolutamente in voga in quegli anni di caos e apparenza, dove la società dei consumi cominciava a plagiare i gusti delle persone grazie a campagne più o meno esplicite e decisamente coraggiose (i pubblicitari all’epoca, non a caso, venivano chiamati “Mad Men”, proprio come l’omonima serie televisiva che da questo aneddoto prende spunto).

L’influenza di Mondrian sulla società dei consumi

Più tardi giunge il momento dei prodotti di consumo: la casa L’Oréal, fondata dal chimico francese Eugène Schueller, specializzata in colorazioni e tinture grazie a una determinata formula di sintesi. I quadrati e i rettangoli colorati che costellano lo sfondo bianco delle collezioni dei prodotti L’Oréal caratterizzano un nuovo modo di pensare e lavorare il capello. Per l’azienda il capello è una tela e gli shampoo e le creme L’Oréal hanno il compito di spurgare vita da quella superficie neutra e standard. Di nuovo un riferimento all’arte concettuale di Mondrian, per nulla banale o semplicistica, ma al contrario uno studio nello studio di un’arte come quella pittorica, che volta decisamente le spalle al concreto per rifugiarsi nell’astratto e lì, in quel mondo, crea nuove forme e ricerca nuove geometrie all’insegna di un nuovo che nasce ed emerge con prepotenza. Anche se essenziale, semplice, letteralmente lineare. Come se la superficie delle cose si fosse appiattita e vedere al di sotto fosse impossibile: un po’ quello che accade nell’attuale società dei consumi, dove la superficie, seppur complessa, è tutto.

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