Wyslawa Szymborska, un po’ di vita e di poesie

Praticamente sconosciuta prima del Nobel del 1996, Wyslawa Szymborska è oggi considerata una delle figure più eminenti della cultura polacca.

Wyslawa nasce a Bnin il 2 luglio del 1923; pochi anni più tardi, nel ’29, si trasferisce assieme alla famiglia a Cracovia, dove inizierà gli studi pochi anni più tardi e dove vivrà per tutta la vita.

Perde il padre Wincenty a tredici anni. La sua vita, come quella di tutti i polacchi di quegli anni, è segnata dalle drammatiche vicende della nazione. Il primo settembre del 1939 Hitler invade la Polonia dando inizio, di fatto, alla Seconda Guerra Mondiale.

La Szymborska riesce ad evitare la deportazione ai lavori forzati in Germania e lavora, dal ’41 al ’43, come impiegata alle ferrovie. Negli stessi anni realizza le illustrazioni di First steps in English, un manuale di lingua inglese, ed inizia a scrivere racconti e più di rado qualche poesia.

Nel 1945 viene pubblicata per la prima volta una sua poesia, “Cerco la parola”. La poesia venne pubblicata su un supplemento del giornale “Dziennik Polski” per quanto il caporedattore e futuro marito di Wyslawa, Adam Wlodek, non considerasse granchè le prime poesie consegnategli dalla poetessa. La poesia venne tra l’altro tagliata dalla redazione.

Nello stesso anno si iscrive all’Università Jagellonica di lettere e sociologia che però non porterà a termine.

Prosegue l’attività di poetessa ma anche quella di illustratrice grazie ad un lavoro come segretaria di redazione per un giornale quindicinale sull’istruzione.

Nel ’48 si sposa con Wlodek e pubblica assieme al marito un libro per bambini, Il gatto con gli stivali, di cui realizza le illustrazioni. Sono questi gli anni, al termine della Seconda Guerra Mondiale, in cui in Polonia si consolida il regime comunista.

Il 1952 è un anno importante per la sua biografia, è infatti l’anno in cui pubblica “Per questo viviamo”, la prima raccolta di poesie.

Szymborska - In rime banali - Per questo viviamo

Sempre nel ’52 entra inoltre a far parte del Partito Operaio Unificato Polacco (PZPR).

L’anno successivo diviene responsabile della sezione poesia del settimanale Ẑycie Literackie (Vita letteraria) in cui rimarrà fino al 1981. In questo periodo permetterà l’esordio di molti poeti, tra cui Bialoszewski, Herbert e Zagajewski.

Il ’54 è un altro anno centrale nella storia della poetessa polacca. E’ questo l’anno in cui divorzia da Wlodek, con cui rimane comunque in buoni rapporti, ed è anche l’anno di pubblicazione del volume di poesie “Domande poste a me stessa“.

Szymborska - innamorati - Domande poste a me stessa

Tre anni più tardi pubblicherà invece il suo terzo libro di poesie, “Appello allo Jeti“.

szymborska - Atlantide - Appello allo Jeti

Sempre nel 1957 visita a Parigi l’Instytut Literacki, una casa editrice importante nell’opposizione al regime comunista polacco.

Nel ’60 muore la madre Anna Maria. Wislawa inaugura nello stesso anno una nuova rubrica su Ẑycie Literackie gestita anonimamente assieme al critico Maciag.

La raccolta poetica “Sale” è del 1962.

Szymborska - Poesia in onore - Sale

Nel 1964 Antoni Slonimski consegna al Primo Ministro una lettera firmata da trentaquattro intellettuali contro la censura ed i limiti imposti alla libertà di parola. In opposizione a tale lettera il governo organizza una raccolta firme. Wyslawa Szymborska si schiera con i circa ottocento intellettuali ed artisti filo-governativi che aderiranno alla raccolta firme contro la lettera dei Trentaquattro.

Due anni più tardi la poetessa si oppone all’espulsione dal Partito di Kolakowski che viene anche allontanato dall’Università di Varsavia. Riconsegna assieme ad altri scrittori la tessera del Partito. A seguito di questo gesto perde il posto di direttrice della sezione poesia dello Ẑycie Literackie. Le viene comunque assegnata una rubrica, “Letture facoltative”.

Nel 1967 inizia una relazione con Kornel Filipowicz, un importante scrittore polacco.

Wislawa Szymborska e Kornel Filipowicz, fotografia di Ewa Lipska presa da qui
Wislawa Szymborska e Kornel Filipowicz, fotografia di Ewa Lipska presa da qui

Nello stesso anno esce il volume di poesie “Uno spasso“.

La successiva raccolta di poesie, “Ogni caso“, viene pubblicata una anno più tardi.

szymborska - al mio cuore di domenica - Uno spasso
szymborska - discorso all'ufficio oggetti smarriti - Ogni caso

Gli articoli di “Letture facoltative” vengono rilegati e pubblicati per la prima volta nel 1973, il libro avrà numerose riedizioni.

Due anni più tardi la poetessa sarà tra i firmatari di una lettera di protesta indirizzata al Parlamento. Tra le critiche mosse dai redattori del testo centrale è l’opposizione alla modifica della Costituzione per introdurvi un riferimento al Partito Operaio Unificato Polacco descritto come il partito “guida” del paese.

Nel ’76 escono “Grande numero” e l’edizione limitata “Tarsio”, una raccolta di poesie illustrate Barbara Gawdzik-Brzozowska.

szymborska - sorrisi - Grande numero

Il 1978 è l’anno di fondazione del TKN una Associazione che si occupava di divulgazione culturale sottratta ai vincoli della censura. Sempre critico nei confronti del regime polacco è il periodico “Pismo” con cui la Szymborska collabora per un breve periodo (1981).

Il 13 dicembre 1981 viene proclamato lo stato di guerra ed introdotta la legge marziale con l’obiettivo di fiaccare l’opposizione interna guidata da Solidarność.

Nel 1983 esce “Antologia della poesia ebraica” la traduzione della Szymborska di alcune poesie di Icyk Manger. Nello stesso anno Wyslawa Szymborska legge una sua poesia come apertura del primo incontro del NaGlos, “una rivista parlata”, svoltosi nel Club degli intellettuali cattolici (KIK).

Nel 1985 viene pubblicata sotto pseudonimo la sua poesia “Dialettica e arte” su un mensile parigno.

Il 1986 è un anno “simbolico” per capire il mutato orientamento politico della poetessa. A seguito della pubblicazione di “Gente sul ponte” la Szymborska riceve infatti due premi, uno ministeriale che rifiuta ed un altro dall’organizzazione clandestina Solidarność, che invece accetta.

la prima fotografia di Hitler - Gente sul ponte

Nel 1989 fonda assieme ad altri scrittori di opposizione l’Associazione degli scrittori polacchi (SPP). L’anno successivo, il 28 di febbraio, muore Kornel Filipowicz.

Il suo successivo volume di poesie “La fine e l’inizio” è del 1993.

Szymborska - Ad alcuni piace la poesia - La fine e l'inizio

In questi anni riceve diversi riconoscimenti pubblici. Il premio Goethe assegnatole dalla città di Francoforte è del 1991, la laurea honoris causa dell’Università di Poznan e il premio Herder dell’Università di Vienna sono del 1995. L’anno successivo viene invece insignita del premio PEN Club in Polonia e del Premio Nobel per la Letteratura, un nobel in gran parte inaspettato che contribuirà in modo decisivo alla diffusione della sua poesia nel mondo.

Sempre nel 1996 esce “Vista con granello di sabbia“, una antologia delle sue poesie che grazie alla fama avuta dopo il Nobel viene venduto in moltissime copie.

Del 2000 è “Posta letteraria, ossia come diventare (o non diventare) scrittori“, una raccolta di consigli per scrittori in erba già pubblicati su Ẑycie Literackie.

Attimo“, del 2002, è invece il primo volume di poesie successivo al Nobel. Le successive pubblicazioni saranno “Ok? Nuove letture facoltative” (2002), “Filastrocche per bambini grandi” (2003), la raccolta “Due punti” (2005) e “Qui” (2009), un volume di poesie.

Szymborska - negativo - Attimo
Szymborska - prospettiva - Due punti
Szymborska - foramine - Qui

Wyslawa Szymborska muore nel sonno il primo febbraio 2012, dopo diversi mesi di malattia, nella sua casa a Cracovia.

Esce postumo il volume di poesie “Basta così” a cui la poetessa stava lavorando negli ultimi anni.

Szymborska - c'è chi - Basta così

1 Comment
  1. Mi sono imbattuto circa tre anni or sono nelle poesie della Poetessa, ed è stata una gran bella sorpresa. Versi limpidi, senza quelle pesaanti metafore che allignano invece in altra produzione, anche di poeti validi e famosi. Uno spiccato senso dell’umorismo, sempre al di qua della presupponenza e rispettoso degli altri. Un’autrice che fa onore al suo essere donna e persona : possiamo solo concludere con Grazie di essere stata con noi!

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