La cardionefrologia e la cultura della collaborazione

Ogni disciplina scientifica e culturale riorganizza continuamente i campi del sapere in cui è articolata proponendo nuove suddivisioni e definizioni che seguono l’evoluzione degli studi scientifici e le proposte di studiosi e specialisti del settore. L’ammissibilità delle proposte di riorganizzazione deriva poi in gran parte dall’accoglienza che esse hanno nella comunità scientifica di riferimento. Storicamente interi ‘settori della cultura’ si sedimentano ed affermano o, viceversa, si trasformano o scompaiono.

cardionefrologia 2017

Oggi scriviamo di una di queste “nuove” branche del sapere in ambito medico, particolarmente interessante e significativa per vari motivi: la cardionefrologia.

Va riconosciuto a un medico umbro, Gentile da Foligno (1272 – 1348), il merito di aver messo in relazione per la prima volta patologia renale e cardiaca.
Richard Bright (1789-1858) ha ripreso, parzialmente, l’idea di una associazione rene-cuore e, pur all’interno di una errata teorizzazione (egli considerava l’ipertrofia causa dell’associata ipertensione arteriosa e non il contrario), ha di fatto intuito quell’asse cuore-rene che è oggi acquisita conoscenza scientifica.

Gli studi sull’associazione rene-cuore, seguendo vari rivoli e percorsi, hanno poi trovato un momento di svolta nel 1956 quando Monasterio, Gigli, Donato e Muiesan hanno coniato il binomio “cardiopatia renale” al Congresso Nazionale di Cardiologia di Trieste. Binomio successivamente sostituito con quello di “cardiopatia uremica”.

E’ poi merito del professor Mario Timio e dei meeting da lui organizzati a partire dal 1987 se la cardionefrologia si afferma come termine, come branca medica, ma anche come “cultura di collaborazione” tra specialisti di cardiologia e nefrologia.

Basta forse questo breve resoconto per evidenziare quanto possa essere articolato il cammino teorico di un filone di studi e di quanto esso dipenda al contempo sia dalle intuizioni e dalle prese di posizione dei singoli che dalla recettività di un determinato ambito scientifico-culturale.
Quando poi, però, una nuova disciplina definitivamente si consolida il suo apporto alla ricerca può essere determinante e fruttuoso. E’ come una nuova finestra che si apre, un nuovo modo di considerare problemi noti, un pungolo alla scoperta di strade mai batture.

Oggi siamo a ridosso dell’edizione 2017 del Congresso di Cardionefrologia, che si terrà a Roma dal 15 al 17 marzo. Il congresso festeggia i trent’anni dal meeting di Assisi e si presenta come ulteriore momento di consolidamento ed affermazione della disciplina. Un ‘movimento’, quello che si riunirà a Roma, che coinvolgerà 123 relatori italiani ed internazionali e 350 delegati. Quattordici saranno invece le sessioni scientifiche. Sono numeri che da soli confortano sulla vitalità della disciplina.

Per approfondire

Mario Timio, Cardionefrologia: una disciplina in continua espansione, renalgate.it.

Mario Timio, Volker Wizemann, Cardionefrologia: passato, presente e futuro, Giornale Italiano di Nefrologia.

Antonio Bellasi, Antonio De Pascalis, Luca Di Lullo, Emiliana Ferramosca, Rodolfo Rivera, Mario Timio, GdS di Cardionefrologia: attualità e prospettive future, Giornale Italiano di Nefrologia.

Claudio Ronco, Dr. Claudio Ronco invites you to Cardionephrology Congress in Rome.

Per partecipare

Info Congresso: Fenicia Eventi
Accrediti stampa: communication@fenicia-events.eu / 333 3544282 (Ilaria Petta)

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Hashtag ufficiale: #cardionefro2017
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