La vita di William Shakespeare

Su William Shakespeare si sono dette e si continuano a dire molte cose, eppure la sua vita è tuttora avvolta dal mistero.

Esistono in realtà davvero pochissimi documenti che ne accertano l’esistenza, oltre che un ritratto – tra l’altro neanche quello certo – e un busto, commissionato forse dal genero per il suo monumento funebre.
Per dire la verità, c’è chi addirittura dubita delle sue origini nell’Inghilterra elisabettiana, attribuendone le opere a un autore italiano.

In pratica, le notizie che si hanno di lui sono legate soltanto a edizioni di sue opere (per lo più clandestine) e documenti familiari, giudiziari o commerciali, quali le nozze delle figlie, la sua testimonianza a un processo, l’acquisto di alcune proprietà. Neanche dei suoi viaggi, in effetti, si sa nulla, e tutto è riconducibile solo a ipotesi.

william shakespeare

I suoi natali si fanno risalire al 1564 a Stratford-on-Avon. Terzo di otto fratelli, figlio di un guantaio e piccolo proprietario e di una donna di famiglia socialmente più elevata di quella del marito, William Shakespeare dovrebbe aver studiato alla grammar school di Stratford, ma a causa di ristrettezze economiche avrebbe abbandonato gli studi.

Già sposato a diciotto anni – forse per un matrimonio riparatore – ebbe tre figli, di cui due gemelli, ma è solo dal 1592 che si hanno notizie più attendibili. Certo è che a questa data aveva lasciato la famiglia e si era trasferito a Londra, dove scrisse due opere poetiche dedicate al duca di Southampton e iniziato la stesura dei suoi sonetti, durata fino al 1597. Il periodo precedente, infatti, è lacunoso e terreno fertile per fare ipotesi di ogni tipo: l’inizio della sua carriera come attore o forse stalliere per i gentiluomini che si recavano a teatro, oppure impegnato a studiare, sempre che non sia vero – come alcuni ritengono – che sapesse a malapena leggere e scrivere.

Alcune notizie lo danno come autodidatta, formatosi grazie al contatto con gli ambienti di corte, con rifugiati francesi e umanisti di origine italiana come John Florio, docente a Oxford, di cui si dice che Shakespeare potrebbe essere stato un prestanome. Questi contatti gli avrebbero fornito materiale per le sue opere, che infatti risentono di conoscenze classiche e fonti letterarie e drammaturgiche sia inglesi sia francesi sia italiane.

Siamo nel pieno fiorire del teatro inglese: i teatri a Londra, sia pubblici sia privati, sono tantissimi, molti anche all’aperto, dove si recita alla luce del giorno. Gli attori sono organizzati in compagnie e spesso godono della protezione di qualche esponente della corte.

I testi teatrali sono essenziali e le compagnie hanno bisogno di scrittori veloci e prolifici.
Shakespeare, attore in parti marginali, grazie all’appoggio del duca di Southampton diventa comproprietario del Globe Theatre e del Blackfriars, iniziando a far fortuna.
Le notizie lo vedono nel 1610 ancora a fianco della compagnia dei “King’s Men”, quindi nelle terre acquistate a Stratford, dove conduce una vita da gentiluomo di campagna.

Il suo testamento (anch’esso permeato di mistero) risale al 1616 ed è nello stesso anno che Shakespeare muore e viene sepolto nel coro della Holy Trinity Church di Stratford.
Certezze, insomma, sulla sua vita e sulla sua identità ce ne sono poche. In ogni caso, le opere che lo coronano come il maggior drammaturgo della cultura occidentale esistono, e senza dubbio sono tra le più conosciute in tutto il mondo.

Le più famose opere di Shakespeare

Oltre a opere di poesia di argomento erotico-mitologico, dal gusto sensuale e raffinato come Venere e Adone e Lucrezia violata, Shakespeare ci ha lasciato una raccolta di centocinquantaquattro sonetti e alcuni poemi.

Sono però soprattutto le sue opere drammaturgiche ad avergli dato fama, di cui alcune ormai perdute.
Anche per quanto riguarda l’ordine cronologico della loro stesura vi sono delle incertezze e solo studiando l’intera sua opera si è giunti a elaborare una più o meno accettata datazione.

Drammi storici, commedie, tragedie… Una grande produzione, caratterizzata da temi che vedono l’Inghilterra come potenza in grande ascesa, ma anche dove tragedia, crudeltà, comicità, sarcasmo e amarezza si legano e danno vita a opere ricche, varie e profonde.

Personaggi che raccontano l’inganno, i vizi umani, l’incertezza del destino, ma soprattutto grandi passioni descritte con un linguaggio originale e una grande abilità nell’inventare intrecci.

Tra le sue opere più famose e rappresentate sono da ricordare: La commedia degli equivoci, La bisbetica domata, Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate. Testo inglese a fronte, Il mercante di Venezia. Testo originale a fronte, Enrico IV, Molto rumore per nulla, Come vi pare, La notte dell’Epifania o La dodicesima notte, Amleto, Le allegre comari di Windsor, Tutto è bene quel che finisce bene, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio e Cleopatra, Il racconto d’inverno, Enrico VIII e, infine, La tempesta, considerata la sua ultima opera, dove fantasia e realtà si mescolano e nella quale Shakespeare sembra riappacificarsi col mondo, distaccandosi dalle passioni e accettando di prepararsi alla morte.

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