Obbiettivo sulla storia

La Rievocazione storica, le riviste e i programmi televisivi specializzati hanno senza dubbio contribuito a rendere la materia storica meno “polverosa” e ad attirare l’interesse del grande pubblico. Ma un certo merito va anche riconosciuto alla fotografia. Migliaia di immagini che ci trasportano a ritroso nel tempo, alla riscoperta di usi e costumi di epoche passate. Tuttavia, non sempre l’approccio dei fotografi nel creare immagini evocative è quello corretto. Per scarsa conoscenza, per mancanza d’informazioni o per superficialità.

Guerrieri Etruschi. Associazione Culturale Leoni di Nemea, Parco Archeologico del Forcello

L’OCCHIO DELLA CONOSCENZA

Ancor prima di “scattare” e scegliere il proprio linguaggio fotografico, non si può fare a meno di possedere una buona conoscenza del periodo che si desidera immortalare. Oltre alle buone letture, è indispensabile interagire con i rievocatori, che possono fornire un’ottima consulenza per realizzare uno scatto “credibile”. A questo punto, il fotografo avrà basi solide per potersi concentrare su ciò che realmente occorre catturare di una data rappresentazione storica. Ciò significa che ogni oggetto, ambiente e situazione deve corrispondere il più fedelmente possibile a quel dato periodo ed evento. Usi e costumi, dettagli, capacità dei rievocatori d’interpretare efficacemente i personaggi: sono tutti elementi che concorrono a costruire immagini realistiche, dettagliate e convincenti.

Banchetto periodo franco. Archeodromo di Poggibonsi

Lo scatto è solo metà del lavoro

Ma le sessioni fotografiche rappresentano soltanto una parte del compito. Dopo aver portato a casa il lavoro, occorre compiere un ulteriore e importante passo: la post-produzione. Ovvero dare alle immagini di ricostruzione storica gli appropriati effetti “vintage”; ciò rafforzerà la loro veridicità e la loro eventuale funzione didattica. Un’operazione per nulla semplice; anzi, l’errore che alcuni fotografi compiono è quello di sperimentare soluzioni più basate sul proprio gusto personale che non sull’effettivo significato dell’immagine. Il fotografo deve utilizzare effetti compatibili con l’epoca e con le situazioni ricreate, tenendo ben presente l’utilizzo che verrà fatto di tali immagini. Il fotografo, in questa fase delicata, deve avvalersi di moderni programmi di editing, per avere a disposizione infinite combinazioni, capaci di trasformare una semplice fotografia in un’immagine dal forte impatto emozionale. Ma al di là dell’aspetto puramente tecnico, il fotografo che vuole cimentarsi in questo ambito molto particolare deve innanzitutto possedere una grande passione per la Storia. Deve, insomma, intendersi un po’ di architettura, di storia militare e del costume, di acconciature e perfino di animali e piante, se non vuole cadere in errori marchiani e anacronismi. Più “onnivora” sarà la sua curiosità, maggiore sarà la capacità di creare idee e progetti interessanti e di forte impatto emotivo.

Cucina Rinascimentale. Associazione Culturale La Cinquedea, Castello di Palata (Crevalcore – Bologna)

Imparare dalla pittura e dal cinema

Un altro aspetto fondamentale riguarda l’iconografia del periodo storico di riferimento: saper cogliere gli aspetti fondamentali e caratterizzanti (colore, luce, pose, ecc.) aiuta il fotografo a porre le basi per un ottimo scatto. La capacità di cogliere il momento più significativo di un’azione (specialmente se si tratta di gruppi in posa) è un’arte che s’impara strada facendo; chi ha già pratica con la fotocronaca, il reportage e la fotografia sportiva si trova avvantaggiato. Ma anche lo studio dei grandi maestri della pittura e del cinema, rappresenta una vera miniera di idee e di trucchi del mestiere cui attingere a piene mani: l’uso innovativo di inquadrature, lo sfruttamento creativo della luce e delle ombre o una diversa disposizione dei piani prospettici possono fare la differenza tra uno scatto banale e uno altamente evocativo.
Per ultimo, ma non meno importante, è fondamentale diversificare i soggetti da “immortalare”. Una sapiente ricombinazione di foto realizzate in diversi contesti e occasioni moltiplica le possibilità di sfruttamento economico, dando anche prova della nostra inventiva e dello spirito d’iniziativa che ci anima e ci rende unici.

Lanzichenecchi in taverna. Associazione Culturale Storinsubria, Regia Dogana di San Martino di Trecate

Chi è Camillo Balossini

Fotografo freelance novarese, ha collaborato con diverse riviste italiane ed estere del settore storico, realizzando servizi ad uso di articoli e cover. Attualmente collabora con le più importanti Agenzie fotografiche internazionali (Arcangel Images, Bridgeman Images, IPA Milano, Mondadori Portfolio e New Picture Library). La Mondadori Portfolio, distribuisce in esclusiva il suo archivio fotografico (2008-2018).
www.camillobalossini.it

Camillo Balossini
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