Alcuni consigli per impostare un efficace storytelling aziendale

Storytelling: un concetto letterario di cui oggi si sente moltissimo parlare perché applicato in vari ambiti, compreso il marketing e la comunicazione aziendale. Esso ha infatti un grande potenziale sul coinvolgimento di chi riceve una comunicazione e per questo rientra tra quei cosiddetti strumenti di marketing emozionale che appaiono oggi tra i più efficaci per impostare le strategie di comunicazione di un’azienda. È stato infatti ormai appurato che esso agisca in modo determinante sulle decisioni di chi riceve la comunicazione, rende riconoscibile il “narratore” (nello specifico, aumenta la riconoscibilità di un brand) e porta più facilmente il pubblico all’azione. Da considerare, inoltre, che lo storytelling può essere applicato a qualsiasi realtà aziendale, dalla più grande a quella più piccola, ed è quindi uno strumento che può essere impiegato da tutti, in quanto ogni azienda ha una storia da raccontare e una sua propria identità.

storytelling aziendale

Come dice la parola stessa, con “storytelling” si intende il raccontare, il narrare una storia, cosa che oggi si può svolgere in modo molto produttivo utilizzando i canali più “frequentati”, ovvero i social network, i blog, i siti. Perché le tecniche narrative veicolino in modo efficace la comunicazione aziendale e quindi creino il risultato desiderato, è necessario che avvicinino all’azienda un potenziale pubblico di clienti e consumatori e riescano a catturare la loro attenzione. La leva che rende una narrazione efficace è quella di suscitare emozioni, in modo da creare una sorta di legame tra chi racconta e chi ascolta. È quindi necessario che lo storytelling riesca a stimolare interesse, incoraggi l’immaginazione, e, di conseguenza, crei interattività tra l’azienda e i suoi interlocutori. Ma cosa rende uno storytelling aziendale efficace?

Come detto, esso va considerato uno strumento, e quindi, come qualsiasi altro strumento, deve essere usato e gestito bene. È quindi necessario innanzitutto conoscere e saper utilizzare le tecniche narrative, quindi disporre di sufficiente creatività per rendere originale e accattivante il racconto di una determinata azienda. In pratica, vanno considerate tutte le regole che caratterizzano la struttura di una fiaba e che, se messe in atto con cura, aiutano a catturare l’attenzione, stimolano la curiosità e appassionano chi ascolta. Qualità che caratterizzavano i cantastorie di una volta e che dovrebbe avere qualsiasi narratore, ovvero l’arte di affabulare, cioè saper organizzare e realizzare un soggetto narrativo che renda un’opera persuasiva, conquisti il pubblico e faccia sì che esso presti attenzione a ciò che viene raccontato e desideri continuare a seguire la storia.

Tutte capacità che deve avere un buon storyteller per valorizzare un’azienda, utilizzando anche al meglio ogni tipo di contenuto. Lo storytelling, infatti, non è fatto solo di testo scritto, ma anche (e soprattutto ai nostri giorni) di immagini (foto, video…). Per raccontare una storia possono quindi essere utilizzate varie tipologie di contenuto, purché stimolino gli interessi di chi riceve la comunicazione e avvicinino il pubblico all’azienda.
È importante, quando si vuol impostare un efficace storytelling aziendale, che si presti attenzione alla scelta dei contenuti, in modo da rendere questo tipo di comunicazione né troppo eccessiva (il sovraccarico di informazioni a cui siamo sottoposti è un aspetto che caratterizza la nostra epoca e va tenuto in considerazione) né troppo asettica e impersonale come una qualsiasi altra campagna commerciale, che non avrebbe presa se non per comunicare caratteristiche tecniche di un prodotto o di un servizio e poco altro, senza agire sull’aspetto emozionale. Altresì, è bene “giocare” su contenuti originali e stimolanti. Non a caso molte aziende stanno avendo molto successo con un efficace storytelling autoironico e divertente, veicolato in maniera ottimale sui giusti canali.

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