Come riciclare i rifiuti domestici

Benché l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale riporti nel suo Rapporto Rifiuti Urbani del 2020 che nel nostro Paese la raccolta differenziata sia aumentata in modo considerevole negli ultimi anni e i rifiuti urbani siano diminuiti, i dati parlano di una produzione di circa cinquecento chilogrammi di rifiuti prodotti ogni anno da ogni cittadino italiano. Una massa comunque enorme, che rappresenta uno dei grandi problemi che affliggono il nostro tempo e mettono a rischio il pianeta che ci ospita.

Anche se termini come riciclaggio, raccolta differenziata, riuso sono ormai entrati a far parte del nostro quotidiano e dovrebbero ormai far sorgere in tutti noi quel senso civico ed ecologico necessario per rispettare l’ambiente che viviamo e far sì che il nostro passaggio non gravi sul futuro della Terra, purtroppo i numeri ci indicano quanto l’impatto dell’essere umano sia ancora fin troppo pesante e rovinoso per i delicati equilibri necessari a ogni forma di vita sul pianeta. Se di fatto le campagne di sensibilizzazione ambientale che riguardano temi di fondamentale importanza come il cambiamento climatico, la salvaguardia delle specie viventi, il deleterio utilizzo della plastica e il suo forte impatto sugli ambienti (in particolar modo su quello marino), le disastrose conseguenze dell’inquinamento dell’aria e del suolo, il dramma della deforestazione ecc. siano portate avanti con impegno, sembra che ciò non sia sufficiente per preservare davvero il pianeta.

Un’educazione ambientale che oggi, per fortuna, è operata anche nelle scuole, in modo da augurarsi di far crescere esseri umani più consapevoli e rispettosi, ma che forse ha tardato a essere presa in considerazione, a favore di obiettivi immediati e più allettanti – soprattutto interessi economici – che troppo a lungo hanno governato (e governano) la nostra vita, in particolar modo quella dei Paesi più ricchi. Gesti ecologici che dovrebbero invece essere ormai davvero una consuetudine, insiti nella nostra sensibilità quotidiana, qualcosa ormai spontaneo, non solo seguito come regola, ma perché assimilato e fatto proprio. Una domanda, quella di come riciclare i rifiuti domestici, che non dovremmo neanche avere più bisogno di porci, ma alla quale dovremmo semplicemente, naturalmente, saper rispondere con azioni concrete, che molto spesso possono essere ricercate in piccoli gesti e atteggiamenti quotidiani.

Nello specifico? Non dare per scontato che tutto ciò di cui abbiamo bisogno sia necessariamente acquistabile, bensì in molti casi producibile in casa (dalle buste per la spesa alla produzione di prodotti per la pulizia domestica e di cosmesi); valutare se riparare oggetti anziché buttarli; incrementare il riuso e lo scambio (abiti smessi, oggetti per la casa, mobili…) per dare una seconda (ma anche una terza, una quarta…) vita agli oggetti; donare ciò che non si usa più anziché farlo finire in discarica; non acquistare prodotti alimentari deperibili più del necessario per evitare sprechi e comunque avere l’abitudine (creativa, peraltro) di riutilizzare gli avanzi; prediligere l’acquisto di prodotti sfusi anziché confezionati; informarsi se nel supermercato che frequentiamo è possibile portare da casa contenitori propri per quando si acquista frutta, verdura e altri alimenti (e in molti casi è possibile: basta chiedere); eliminare (o almeno limitare il più possibile) l’utilizzo di prodotti usa e getta; privilegiare prodotti realizzati con materiali non inquinanti o riciclabili (vedi borracce anziché bottiglie di plastica; cannucce e altri oggetti di materiali alternativi alla plastica); abituarsi a leggere attentamente le etichette di ciò che acquistiamo per sapere cosa contengono i prodotti sia i loro imballaggi; differenziare bene i rifiuti per facilitarne il riciclaggio e non inquinare l’ambiente; iniziare a pensare che buona parte dei nostri rifiuti domestici organici potrebbero essere facilmente compostati e diventare buon concime per le nostre piante; mettere in moto la propria creatività per realizzare oggetti, regali ecc. partendo da ciò che abbiamo in casa e che invece di essere buttato potrebbe essere trasformato in altro o, nel caso di mobili, rimodernato e rimesso in uso.

Questi e molti altri i piccoli gesti quotidiani che dovrebbero ormai far parte della nostra vita, senza neanche più chiederselo. Un’illusione, forse? Io la voglio pensare come una concreta possibilità per noi stessi e per tutto il pianeta, un obiettivo che deve essere perseguito con determinazione e costanza, fino a quando non impererà più la leggerezza di pensare e di agire come se dovessero sempre essere dei non ben definiti “altri” a dover rimediare ai nostri errori e a sopperire ai danni causati dalla nostra mancanza di sensibilità, dal nostro più o meno momentaneo tornaconto o anche solo dalla nostra pigrizia.

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.