Come nasce il genere fantasy

È difficile stabilire una data di nascita per il genere fantasy, visto che gli elementi che lo contraddistinguono (il fantastico, il soprannaturale, la magia, il mistero) sono tra i primi elementi della letteratura di tutti i tempi. Basta infatti pensare a opere come “Le mille e una notte” o l’“Orlando furioso”, così come alle tante fiabe, miti e leggende dell’antichità di ogni parte del mondo (gli stessi hobbit e gli altri personaggi de “Il Signore degli Anelli” si rifanno agli elfi e ai folletti delle antiche tradizioni anglosassoni) per capire che le radici del fantasy si perdono nei tempi più antichi.

C’è inoltre da dire che, in italiano, al termine anglosassone “fantasy” (propriamente “fantastico”) non si dà lo stesso significato che ha in inglese. In italiano, infatti, si fa una distinzione tra genere “fantastico” e genere “fantasy”, per lo più considerando il “fantasy moderno”, il quale si distacca dalla rielaborazione dei miti del folclore e per l’ambientazione, che nel fantasy come lo intendiamo oggi considera mondi separati dal nostro. In ogni caso, con il genere fantasy si intendono storie abitate da personaggi fantastici e atmosfere ricche di fantasia che propongono la lotta tra il bene e il male (ovviamente il protagonista o i protagonisti sono l’incarnazione del bene, mentre l’antagonista o gli antagonisti rappresentano il male), che si concludono con un lieto fine. Sarà infatti sempre il bene a trionfare.

foresta incantata

Benché si possa dire che il fantasy sia piuttosto recente, prendendo questi elementi come distintivi del genere è possibile farlo risalire ai racconti immaginari di viaggio settecenteschi, per poi vederne un’evoluzione nell’Ottocento con opere come “Canto di Natale” di Charles Dickens o certe fiabe di Hans Christian Andersen. Lungo la strada per arrivare agli elementi del fantasy come lo intendiamo oggi troviamo l’influenza di molti autori e la realizzazione di opere di vario genere (compreso il genere gotico). È grazie a storie come “La principessa e i goblin” (conosciuto anche come “La principessa e il folletto”, dedicato alla letteratura per l’infanzia, che in Italia arriverà solo nel 1962) e “Phantastes” (considerato il primo romanzo fantasy per adulti, conosciuto anche come “Le fate dell’ombra” e, in Italia, come “Anodos”) dello scozzese George MacDonald (che tra l’altro visse molti anni a Bordighera), che nasce quello che porterà al definitivo moderno genere fantasy, di cui Tolkien è considerato il padre a tutti gli effetti.

Da considerare che, fino all’uscita de “Lo Hobbit”, i racconti fantastici erano ancora considerati “fiabe” e che il termine “fantasy” non era ancora stato coniato. A ben vedere, infatti, il genere mantiene più o meno la struttura della fiaba, con un protagonista che deve affrontare pericoli e disavventure, spesso un viaggio, per perseguire un determinato obiettivo, l’incontro con degli alleati e uno scontro finale che porta al raggiungimento dell’obiettivo e quindi al lieto fine. È con l’idea di studiare le opere di George MacDonald e di creare nuovi testi di tale genere che i britannici John Ronald Reuel Tolkien e Clive Staples Lewis fonderanno il gruppo letterario degli “Inklings” presso l’università di Oxford.

Altro autore che in questo periodo influenzerà molto il genere (ma che all’epoca non ebbe poi grande successo) è William Morris, sempre britannico, che con racconti fantastici quali “La fonte ai confini del mondo” riprende i racconti cavallereschi e le saghe medievali. Un autore che ha il merito di iniziare ad ambientare le sue storie in mondi interamente fantastici, elemento che poi caratterizzerà il genere. Molti gli scrittori che da lui presero ispirazione, come per esempio l’irlandese conosciuto con il nome di Lord Dunsany, così come Sir Henry Rider Haggard, E. R. Eddison e autori di letteratura per ragazzi quali James Matthew Barrie, il papà di Peter Pan, e L. Frank Baum, che diede alle stampe “Il meraviglioso mago di Oz”.

castello magico

Da non dimenticare come scrittori quali Edgard Allan Poe e Oscar Wilde, raccontando storie horror, daranno l’avvio al dark fantasy, sottogenere del fantasy di cui poi Howard Phillips Lovecraft sarà uno dei massimi esponenti. Il fantasy, infatti, ha dato il via a numerosi sottogeneri (Dark Fantasy, Heroic Fantasy, High Fantasy, Paranormal Fantasy, Science Fantasy, Urban Fantasy…), tant’è vero lo si definisce un vero e proprio universo, che è anche alla base di molti successivi libri-game e giochi di ruolo. Nel Novecento il genere comincia a prendere piede anche in America, grazie anche alla pubblicazione di diverse riviste, e molti sono gli autori che si cimenteranno in questo genere, iniziando poi a collegarvi anche il neonato genere della fantascienza. Oltre a H. P. Lovercraft va ricordato Ray Bradbury e, per l’avvio del sottogenere del fantasy eroico, Robert Ervin Howard.

Ed eccoci a J. R. R. Tolkien, prima con “Lo Hobbit”, del 1937, e poi con l’enorme successo de “Il Signore degli Anelli”, che scrisse tra il 1937 e il 1949, al quale va riconosciuto il merito di aver rivoluzionato il genere, rendendolo uno fra i più apprezzati, e che viene considerato il massimo maestro del “worldbuilding”, ovvero della costruzione di mondi immaginari. È Tolkien a inaugurare il fantasy epico, con il quale si entra nel vero e proprio fantasy moderno, la cui influenza, insieme all’amico C. S. Lewis (come non considerare determinante un’opera come “Le cronache di Narnia”?) e al ciclo di “Eartsea” di Ursula K. Le Guin, ha dato poi avvio alla produzione di moltissimi racconti di altri autori, non sempre così originali e distanti dalle sue creazioni. E con Tolkien, descrizioni dettagliate di mondi paralleli, avventure mirabolanti, imprevisti e colpi di scena, pericoli, magie e creature tra le più incredibili… Oltre che l’introduzione di vere e proprie invenzioni linguistiche per narrare ancora meglio i suoi mondi fantastici.

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