Libri fantasy che hanno avuto maggior successo negli ultimi anni

Il rischio di seguire in modo troppo ravvicinato la pista lasciata da “Il Signore degli Anelli” c’è, e infatti molti sono i testi fantasy che vengono pubblicati ma che non spiccano per caratteristiche di originalità. Quello che è certo, è che un cambiamento così profondo nella letteratura fantastica – tanto da farlo diventare un vero e proprio genere letterario – dopo Tolkien ancora non c’è stato. In ogni caso, il fantasy continua ad avere un grande seguito di lettori appassionati, e molti scrittori si cimentano con mondi e personaggi fantastici, dando avvio soprattutto a cicli più o meno lunghi, ovvero le cosiddette “saghe”.

I primi anni del nuovo millennio si sono aperti con diversi testi che hanno avuto un ottimo successo, dai quali in diversi casi sono stati tratti adattamenti per il cinema e per la televisione altrettanto seguiti, nonché videogiochi e fumetti. Si tratta di serie di romanzi come “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, epic fantasy dello statunitense George R. R. Martin (il primo tomo dei quali uscito nel 1996 e il sesto ancora in lavorazione), che ha avuto una dilagante popolarità grazie alla trasposizione televisiva de “Il Trono di Spade”. Tolkien è stato di certo tra gli autori che maggiormente hanno influenzato l’autore, ma non si può dire che la sua saga, così intrigante, non abbia contenuti originali che tengono incollati alle pagine.

Sempre all’inizio degli anni Duemila, un’altra saga ha fatto impazzire adulti e ragazzi: quella costituita dai sette libri del famoso maghetto “Harry Potter”, nata dalla fantasia della fortunata J. K. Rowling, pubblicata tra il 1997 e il 2007, a cui hanno fatto seguito otto film che in pratica hanno sbancato. Tra le saghe fantasy ritenute più interessanti uscite negli ultimi anni (e per la verità ancora incompiuta), che lega elementi tradizionali del fantastico a quelli proposti dalla Rowling, è quella delle “Cronache dell’assassino del re”, dello statunitense Patrick Rothfuss. Ristampati in un’edizione completa da Mondadori ed editi precedentemente dall’editrice Nord, i volumi che compongono la saga di “Terramare” (conosciuti anche come il “Ciclo di Earthsea”) della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin, considerata una delle principali autrici di letteratura fantastica. Al suo arcipelago immaginario ha fatto seguito anche una miniserie televisiva e un film di animazione diretto da Gorō Miyazaki.

sfere fantastiche dipinte

Quando si parla di saghe, spesso si considera un periodo di tempo piuttosto lungo. Il caso del “Ciclo di Shannara”, riconducibile al genere high fantasy, diventato poi una serie TV, è uno degli esempi più eclatanti, con ben trentaquattro volumi per opera di Terry Brooks, scritti tra il 1977 e il 2020. Un esempio di mondo immaginario non distaccato dal nostro. L’ambientazione, infatti, è quella della Terra dopo sconvolgimenti causati da conflitti nucleari che hanno fatto nascere nuove razze (nani, gnomi, troll…) e cancellato ogni forma di tecnologia. Altro autore di fantasy che a cavallo del millennio si è fatto senz’altro notare è il britannico Philip Pullman con la sua avvincente trilogia “Queste oscure materie”. “La bussola d’oro”, il primo dei tre romanzi, ha avuto un grande successo (e non solo tra i giovani, come si potrebbe immaginare); ne è stato tratto un film con lo stesso titolo, mentre è in lavorazione la terza e ultima stagione della coinvolgente serie televisiva “His Dark Materials”. Di nota, il fatto che l’ispirazione, per Pullman, non è sorta tanto da Tolkien, quanto da “Il paradiso perduto” di Henry Miller, così da riuscire a creare un mondo fantastico originale che si discosta abbastanza da quelli immaginati da molti altri autori contemporanei di fantasy.

Un altro ciclo di romanzi da cui recentemente è stata presentata in tv la prima serie è “La Ruota del Tempo”, di cui finora Robert Jordan ha scritto quattordici libri e un prequel nell’arco di oltre vent’anni. In questo luogo si potrebbero citare moltissimi altri autori di fantasy attivi negli ultimi anni che hanno avuto successo e che vale la pena leggere (Jonathan Stroud, per esempio, così come Christofer Paolini, Licia Troisi, Rick Riordan…), ma secondo me è altrettanto interessante notare come il fantasy – genere piuttosto recente, se si considera il fantasy moderno – in poco tempo abbia preso tante sfumature. E infatti ecco che grande successo negli ultimi anni hanno avuto anche i fantasy romance (“Outlander” di Diana Gabaldon ne è un palese esempio, così come il “Ciclo di Avalon” di Marion Zimmer Bradley), così come quelle opere che mixano sapientemente elementi tipici del fantasy a quelli della fantascienza o dell’horror e che vanno sotto la dicitura di new weird.

uomo naviga in un paesaggio fantasy

Contaminazioni che fanno del fantasy un genere in effetti difficile da inquadrare, se si va oltre i canoni più classici, che vedono anche autori italiani all’opera, come per esempio Valerio Evangelisti con la saga di “Eymerich”, che lega elementi fantastici, fantascientifici e gotici, ispirata all’inquisitore catalano Nicolas Eymerich, e anche grandi autori come Stephen King, che nella sua saga de “La torre nera” mischia il fantasy con l’horror, la metafisica e addirittura il western. Ci sono poi scrittori come Carlton Mellick III che si inoltrano in sperimentazioni particolari come la bizzarro fiction, dove fantasy, horror e fantascienza si mescolano in toni tra il grottesco, la satira, l’assurdo e il surrealismo. E anche scrittori di fantasy umoristico (o light fantasy) come Terry Pratchett e Piers Anthony.

Il mondo dei sottogeneri in effetti è davvero intricato e talvolta disorientante (in pratica il fantasy può racchiudere tutti i generi), in ogni modo molta oggi la narrativa fantasy proposta, forse anche perché si tratta di un genere che piace un po’ a tutti, giovani e meno giovani, e con molta probabilità non solo perché consente di evadere dalla quotidianità o perché ci riporta alla fantasia che abbiamo perduto diventando adulti, ma anche perché, ricca di analogie e metafore sul mondo che viviamo, molto spesso offre ottimi spunti di riflessione.

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