La repubblica di Weimar – La Germania nel dopoguerra

Il dopoguerra

Finita la guerra, nel 1918, la Germania si trovava in una situazione difficile, potenzialmente rivoluzionaria. Il Governo legale era presieduto dal socialdemocratico Ebert(un sellaio antitesi vivente del politico “tradizionale”) a capo del Consiglio dei Commissari del popolo. La Spd (la socialdemocrazia tedesca) era il partito più importante. Essa scelse una via moderata e democratica. La scelta della Spd la portò in rotta di collisione con i partiti comunisti

L’ala rivoluzionaria dei socialisti (la lega spartachista) e la Uspd insorsero nel gennaio del 1919. La reazione dei socialdemocratici fu molto dura. Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, i leader della lega spartachista furono assassinati dai Freikorps e la rivolta venne sedata.

La Repubblica di Weimar

Alle elezioni la socialdemocrazia ottenne una netta maggioranza. Dal nome della cittadella dove fu redatta la costituzione, nacque la repubblica di Weimar. La repubblica venne fortemente avversata dagli estremisti sia di destra che di sinistra. Da destra in particolar modo venne l’accusa di tradimento fatta ai repubblicani colpevoli di aver abbandonato una guerra non ancora conclusa e di aver reso durissime le condizioni di Versailles. Avversavano la repubblica nata dalla sconfitta anche il giurista Carl Schmidt e lo scrittore Ernst Junger

La costituzione fu redatta da importanti intellettuali tra cui Max Weber. Con essa finiva lo strapotere del governo e della burocrazia. I partiti ebbero più importanza, veniva abolito, molto più tardi che negli altri paesi europei, il voto per ordine.

Già nel 1920 la socialdemocrazia aveva perso la maggioranza che andò ai cattolici di centro. Ma la situazione rimase molto complicata. Nel 1921 fu assassinato il Ministro delle finanze Mathias Erzberger che aveva firmato l’armistizio del 1918. L’anno successivo venne assassinato il Ministro degli esteri ebraico Walter Rathenau colpevole di trattare con i paesi vincitori della prima guerra mondiale.

La questione delle riparazione dei danni di guerra divenne centrale, i tedeschi non erano in grado di pagare così tanti debiti ai francesi che, in risposta occuparono la Ruhr. I tedeschi risposero con la resistenza passiva e con una impressionante svalutazione del marco che scese fino a 4 miliardi per un dollaro. Solo alla fine del 1923 fu possibile una stabilizzazione monetaria grazie all’emissione di una nuova moneta, il Rentemark ed al piano Dawes.

La tensione tra Francia e Germania, durante la crisi della Ruhr, divenne altissima. La distensione incominciò con gli accordi di Locarno tra Francia, Germania e Belgio che si riconobbero vicendevolmente i confini. Principali artefici della “politica della distensione” furono il ministro degli esteri francese Aristide Briand e Gustav Stresemann.

Nel 1925 fu eletto Presidente il feldmaresciallo von Hindenburg esponente della tradizione militare prussiana. Nel 1926 gli sforzi del ministro degli esteri Stresemann si conclusero nell’ammissione della Germania alla società delle nazioni.

Grazie al piano Young, firmato nel 1929, le nazioni vincitrici diminuirono ulteriormente i danni di guerra e dilazionarono il pagamento in sessant’anni. Il secondo quinquennio del ’20 fu per la Germania un periodo di stabilità e di ripresa economica.

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