A. Brelich – Il politeismo

Riassunto schematico del libro di Angelo Brelich, Il politeismo

Introduzione

 

– Da oltre un millennio e mezzo l’occidente è monoteista. Se si è religiosi si è monoteisti e non politeisti.

 

– Senofane (VI sec. a.c.) formula per primo delle istanze teoriche contro il politeismo. Dio non può essere antropomorfo e limitato ma solo onnisciente ed onnipotente(“…agisce solo con il pensiero…”). Ma nel fr. 23 “un dio, tra gli dei e gli uomini, il più grande”.

Il VI è un secolo di grandi rivolgimenti: fine del regime aristocratico, tirannide e poi democrazia, nascita della filosofia.

 

– Eraclito: critica a poeti e riti tradizionali. Logos universale a cui nulla può essere superiore che vuole e non vuole il nome di Zeus.

 

– Probabile influenza orientale. Predicazione di Zarathustra in Iran e monoteismo d’Israele (la formula di Senofonte “tutto vede, tutto sente, tutto conosce” non è nuova in oriente).

 

– Grande peso intellettualistico in Senofonte, anche per questo non ha presa sulla religione delle masse. In Iran e Israele nasceranno religioni monoteistiche senza quasi alcun aspetto speculativo.

Argomenti contro il politeismo: se sono tanti o sono limitati o vogliono tutti la stessa cosa mentre la tradizione presenta come illimitato il loro potere (assurdità del politeismo)———–> la vittoria del monoteismo in occidente non ha nulla a che fare con la razionalità.

Anche il politeismo sembra però irrazionale—> l’idea di Dio non era la stessa ed esso non era dunque irrazionale.

 

1) Il problema della formazione del politeismo

 

– Questione della priorità storica:

Bibbia: la prima coppia di uomini conosce l’unico Dio. Perchè poi viene abbandonata la vera fede?

a) Esistono anche gli dei pagani ma sono demoni

b)Non esistono gli dei pagani———> allegorismo, evemerismo

c) l’adorazione di questi esseri era, comunque un suggerimento diabolico

d)Viene tollerata da Dio fino alla venuta di suo figlio

Illuminismo: secondo ragione viene prima il cristianesimo, quindi la religione naturale era monoteistica

Hume ed evoluzionismo (XIX sec.): prima il politeismo. Ma esistono religioni più antiche

Tylor: animismo—–> politeismo —–> monoteismo. Animismo: nascita della religione poiché vengono a differenziarsi corpo e anima (i sogni con persone morte)

Andrew Lang: idea di Dio anche in popolazioni arcaiche ì, quindi non solo animismo. Essere supremo creatore o organizzatore del mondo.

Antievoluzionismo scuola storico-culturale di padre Wilhelm Schmidt: monoteismo primordiale degli esseri supremi

Pettazzoni:

a) L’essere supremo è di molti tipi (creatore inattivo, onniscienti attivi…)

b) Appartiene alle civiltà pastorali e non a quelle più antiche dei cacciatori raccoglitori

c) Può non assomigliare per niente al Dio monoteistico

d) Le grandi religioni monoteistiche implicano la negazione di altri dei e presuppongono quindi il politeismo che superano

per rivoluzione e non per evoluzione

 

– Le religioni politeistiche hanno caratteristiche comuni che giustificano una ricerca non specialistica

 

– Monoteismo e politeismo hanno anche una somiglianza; trattano l’idea di Dio (mono-teismo poli-teismo)

 

– Gli esseri delle religioni:

1) esseri mitici non divini: nel mito c’è una pluralità di esseri non necessariamente divini

2) antenati

3) esseri del tempo delle origini: dema (muoiono)

4) animismo e spiriti

5) feticci: nkisi africani (sacchetti appesi che diventano spiriti protettori della casa)

 

Definizione di divinità: immortale, attiva, personale ma non umano, larga sfera d’azione, oggetto di culto non esclusivamente rievocativo.

le restanti sono religioni predeistiche

 

Caratteristiche comuni dei politeismi:

Non è caratteristica delle popolazioni primitive (solo polinesia e pochi popoli africani)

E’ rara tra le civiltà superiori una monoteistica (solo Cina)

 

2) Tendenze fondamentali del politeismo

 

—- Gli dei del politeismo sono permanentemente efficienti:

 

– Naturismo: il politeismo è personificazione di enti naturali. Etimologie. Critica: perchè Dio del sole se è identico al sole?

Perchè è così complesso?

Comunque un dio che si chiama Agni ha a che fare con il fuoco ed uno che si chiama Elios ha a che fare con il sole.

Le divinità politeistiche sono immortali perchè in qualche modo hanno a che fare con cose (a volte fenomeni naturali) che fanno parte della realtà. Finchè queste cose esistono essi sono immortali (immortalità limitata)

 

– Watauinewa (essere supremo degli yamana popolo della terra del fuoco): Allora Watauinewa è tutte le realtà? No, così sarebbe un duplicato. E’ tutte le realtà extra-umane importanti.

 

– Grande Manitu (nord America): è tutto ciò che di importante, potente c’è nel mondo.

 

– Brahman: essenza del mondo, non il mondo stesso

 

—- Complessità ed organicità delle figure divine

 

– Agni è divinità complessa i cui molti aspetti sono organicamente connessi nell’unità della sua figura

 

– Le divinità politeistiche nell’unità della loro figura comprendono caratteristiche che potrebbero sembrare totalmente estranee tra loro. (Agni assicura protezione alla casa, con il sacrificio condiziona l’ordine cosmico, è presente in tutto anche nell’acqua)

 

– Agni è il fuoco in quanto unisce diverse esperienze umane

 

—- La differenziazione delle figure divine:

 

– La pluralità degli dei è data dall’organicità delle loro figure

 

– Il pantheon: viene ordinato nel mito. La precisione della loro figura aumenta nel tempo, sono quindi figure dinamiche. Le caratteristiche comuni sono date ad ogni divinità in modo proprio e non diminuiscono la coerenza della figura.

 

– Anche poeti ed artisti contribuiscono alla differenziazione

 

—- L’antropomorfismo

 

– Fenomeno anche delle religione predeistiche e del monoteismo

 

– Antropomorfismo involontario o congenito è quello del monoteismo. Non si può fare a meno di descrivere con caratteristiche umane

 

– Antropomorfismo tendenziale è proprio delle religioni politeistiche che tendono ad escludere ogni caratteristica non umana

 

– Teriomorfismo egizio: non ha ancora trovato soluzione; bisogna comunque dire che le caratteristiche umane degli dei egizi non vengono intaccate dalla loro forma

 

– Il grado più alto di realizzazione antropomorfa è la religione greca: esso è una conquista come dimostra il fatto che anche in Grecia si mantiene un legame col non umano: la civetta di Athena, l’aquila di Zeus, Zeus che si trasforma in toro

 

– L’antropomorfismo è uno dei modi in cui le divinità possono attuare la tendenza alla differenziazione di divinità complesse ed organiche

 

– Altra causa può essere l’angoscia di trovarsi di fronte al mondo

 

– Quindi la contraddizione degli dei che rappresentano il non-umano in forma umana. Negli dei mostruosi prevale il primo aspetto ed essi sono causa prevalentemente di timore. Negli dei antropomorfi prevale il secondo aspetto ed essi sono venerati

 

– Altra causa è il desiderio di comprensione (anche se comprendere e controllare sono collegati)

 

– L’uomo acquista dignità in quanto si riconosce simile agli dei che dominano l’universo

 

—- La costruzione di un pantheon

 

– Non si interpreta tutta la realtà ma solo quella che interessa e solo per creare un rapporto con ciò che altrimenti non sarebbe controllabile non a fini intellettuali

 

– Il Pantheon evita la dissociazione psichica

 

– La comunità divina è formata sulla comunità umana, religiosamente è vero l’inverso. Se si ammettesse che la comunità umana è fondamento di quella divina: scomparirebbe la religione, non ci sarebbe leggittimazione della comunità umana

 

– Il Pantheon è, come la società, gerarchico. Essere supremo o Terra Madre o coppia divina ne sono a capo.

 

– Il Pantheon è rappresentante della religione pubblica, differente da quella privata.

 

3) I mezzi di realizzazione del politeismo

 

– Il nome nel politeismo ha sempre carattere personale. Il nome da cui deriva non  racchiude tutte le caratteristiche della divinità, spesso neanche quelle originarie.

 

– L’essere le divinità di sesso femminile o maschile dipende dalla loro posizione nella scala gerarchica in ogni determinata società al momento della nascita della religione. Un caso particolare è quello delle coppie divine che hanno lo stesso nome che possono essere state originariamente una sola divinità cui si sia dato un partner in quanto sembrava incompleta o presentava caratteristiche tipiche dell’altro sesso

 

– Epiteti: a) Possono servire a richiamare solo ciò che serve in un determinato momento della divinità complessa

b) Precisando una particolare caratteristica della divinità serve alla differenziazione

c) Può collegare due divinità

d) Il caso di Marduk a cui gli dei babilonesi conferiscono solennemente i suoi cinquanta nomi——-> sfociando quasi nell’enoteismo

 

– Rapporti genealogici. Chiariscono e differenziano gli dei. Salti genealogici–> non interessano tutte le generazioni. Spesso ci sono differenze nella tradizione delle genealogie, ciò è dovuto o ad errori nella tradizione o da tradizioni locali autonome o da tradizioni differenti ugualmente valide

 

– Atti di culto: sono gli unici di cui disponga una religione demitizzata (romana). 1) Preghiera: come il mito caratterizza grazie al nome, agli epiteti 2) Culto degli antenati: ha carattere di sacra rappresentazione 3) Il sacrificio: a dei differenti sacrifici differenti 4) Luoghi di culto 5) Il tempo di culto: Il calendario romano Idus(Giove)/Kalendae(Iuno)

 

– Il personale di culto: 1) Dato al capo tribù 2) Stregoni e sciamani 3) Roma: pontifices, augures, flamines, vestales

 

4) I limiti del politeismo

 

– Nessun politeismo si è mai realizzato completamente. Limite dell’antropomorfismo.

 

– Minaccia dell’animismo data da una grande quantità di dei. Autonomizzazione degli epiteti anche se spesso non si può capire se un dio, come terminus, si è unito o scisso da uno maggiore, come Iuppiter Terminus. Anche oggi l’Assunta e l’Immacolata.

 

– Fusione di divinità (teocrasia) ed enoteismo (esaltazione della divinità)

 

– Riflessione teologica e fusione: Mitravaruna, ci si accorge che Mitra e Varuna sono due aspetti della stessa cosa. Macrobio è testimone a Roma della tendenza nel tardo politeismo di considerare tutti gli dei come una emanazione del dio sole.

 

– Il limite predeistico: più o meno latentemente nel politeismo è presente quella forma religiosa dell’Essere Supremo attivo. Anche nel perfetto è politeismo di Omero ogni tanto appare in luogo del nome della divinità il generale Theos

 

5) Origine storica del politeismo

 

– Dal politeismo non nasce il monoteismo al massimo una vaga forma di panteismo che può aprire la strada al monoteismo. Non basta che le molte divinità del politeismo si uniscano, in questo caso avremmo infatti un panteismo non trascendente, mentre il monoteismo è trascendente.

 

– Forse deriva dalla fusione di diversi tipi di religione poichè presenta caratteristiche di altre religioni (animismo, Essere Superiore, antenati, dei morti). Però incontri tra varie religioni si sono avuti molte volte senza diventare politeismo. Questa può essere condizione necessaria ma non sufficiente.

 

– Connessione tra l’articolazione delle civiltà superiori antiche e articolazione del politeismo. Ma non basta in quanto i polinesiani erano politeisti e i cinesi monoteisti.

 

– Potrebbe essersi formato una sola volta e poi diffuso in ogni parte del globo. molti dei sono simili ed esistono caratteristiche comuni. Non basta ad avvalorare la teoria

 

– La questione resta aperta

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