nft - non fungible tokens

NFT Italia

Nell’ultimo biennio si è parlato molto di NFT. Circondati in parte da un alone di mistero, in parte fonte di fascinazione per il loro essere “innovativi”, gli NFT hanno trovato sempre più spazio su giornali e riviste di tutto il mondo e, soprattutto, hanno generato ingenti movimenti economici e dato vita a nuove tendenze, anche in Italia.

Lemona ha iniziato a interessarsi degli NFT per l’impatto clamoroso che hanno avuto nel mondo dell’arte. L’ottimo riscontro attuale dell’arte NFT tuttavia potrebbe essere solo la punta dell’iceberg dello sviluppo futuro del mercato legato a questa tecnologia. Ma andiamo con ordine e proviamo, prima di tutto, a capire di cosa si parla quando si utilizza la sigla NFT.

Cosa sono gli NFT

 

Gli NFT, acronimo di non fungible tokens, possono essere definiti come dei certificati digitali che definiscono e attestano la proprietà di un bene grazie alla tecnologia “blockchain”.
Letteralmente blockchain significa “catena di blocchi”. Spiegato in modo semplice, anche se non accurato, la blockchain è un lunga serie di blocchi di codice che, come un puzzle, può essere continuata da un solo blocco, un solo pezzo del puzzle. Quando un blocco viene aggiunto è quindi unico, essendo l’unica risposta possibile per proseguire la sequenza.
Ciò garantisce l’unicità del nuovo elemento della blockchain e, di conseguenza, di tutto ciò che viene associato a quell’elemento. Proprio per questo la blockchain è una tecnologia usata da anni per validare e regolare la moneta elettronica, come i bitcoin, che come è noto non necessitano di una validazione istituzionale proprio perché la loro validità e unicità sono garantite dalla blockchain.

Sempre parlando grossolanamente, ogni bitcoin corrisponde ad un blocco di codice unico della catena. La moneta virtuale, per sua essenza, deve essere fungibile, ossia non deve avere una individualità specifica, per poter essere scambiabile potenzialmente con tutto. Gli NFT, che sempre devono la loro validazione alla tecnologia blockchain, sono invece “non fungibili”, sono cioè legati sempre a delle entità, a un qualcosa.

La caratteristica degli NFT è quindi quella di essere registrati su dei file criptografati che ne identificano le caratteristiche e che non possono essere in alcun modo modificati. Gli NFT validano qualcosa, certificandone il possesso e l’unicità. Questa tecnologia può essere applicata sia a beni materiali che a beni immateriali. Tutto può, in potenza, essere associato a un NFT ma il legame tra l’NFT e il “qualcosa” a cui è associato non può essere spezzato.

Attualmente lo sviluppo degli NFT è dovuto soprattutto al loro legame con entità digitali che – essendo per loro stessa natura replicabili – hanno da sempre avuto numerosi problemi nel riconoscimento della loro origine e proprietà. L’introduzione degli NFT ha portato a rendere meno frammentato il mercato della produzione digitale e in particolare a dare un valore intrinseco – e quindi, come già specificato, non interscambiabile – all’opera digitale che viene di fatto “firmata” dall’autore che legandola ad un NFT ne certifica l’originalità.

Durante la pandemia questa tecnologia ha accelerato il suo sviluppo. Come segnalano diversi giornali che hanno pubblicato dati relativi agli NFT, tra il 2020 e il 2021 alcuni portali come OpenSea – tra le piattaforme leader nella produzione e nello scambio di NFT – hanno registrato una compravendita pari a diversi milioni di dollari. Un mercato in espansione che riguarda non solo le opere d’arte ma qualsiasi bene digitale che abbia la certificazione NFT e che può essere quindi acquistato come “pezzo unico”.

Le applicazioni più frequenti degli NFT stanno avvenendo proprio con enti digitali di tutti i tipi: immagini, video, audio…L’arte digitale è senza dubbio uno dei settori che più hanno beneficiato della diffusione di questa tecnologia. Tuttavia, gli NFT hanno dato origine ad alcuni fenomeni nativi, molto interessanti, come le collezioni NFT e le PFPs.

 

Collezioni NFT: punk, balene e gattini

 

Le collezioni di NFT sono tra gli elementi digitali più amati dagli investitori. Si tratta di serie di file, solitamente immagini, che insistono su un tema. Per fare un esempio, una delle collezioni NFT più richieste è CryptoPunks, 9.999 immagini NFT che raffigurano altrettanti volti di personaggi digitali. Semplici iconcine digitali che si rifanno alla grafica poco accurata dei primi videogiochi. Immagini “spixellate”, come si dice in gergo, nate come operazione di marketing della LarvaLabs nel 2017 e oggi tra i beni NFT più ricercati al mondo.

 

cryptopunk

 

Altre collezioni di grande successo hanno riguardato i gattini – da sempre amatissimi sul web – che sono il soggetto di un gioco divenuto celebre, CryptoKitties, che permette ai giocatori di comprare, vendere e creare NFT legati a gattini virtuali.

Per fare un altro esempio di collezioni NFT di grande successo, nel 2021 un ragazzo londinese allora dodicenne, Benyamin Ahmed, ha realizzato Weird Whales, una serie di curiose piccole balene spixellate su sfondi colorati che il ragazzo ha venduto per circa 340.000 euro.

 

PFPs: le foto profilo NFT

 

Altre immagini che spopolano tra i collezionisti NFT sono le PFPs, ossia le foto profilo (Photo for Profile). Nei principali e-commerce di NFT se ne trovano davvero di tutti i tipi. L’utilizzo “pratico” che viene fatto di molte collezioni NFT è proprio di essere inserite come foto profilo nei vari account su social media e siti internet. Sono tanto diffuse che OpenSea ha realizzato un’apposita categoria che raccoglie tutte le opere realizzate per venir utilizzate come foto profilo.

 

NFT e criptovalute, un legame originario

 

Gli NFT non sono legati alle criptovalute solo per la blockchain. Il mercato degli NFT è infatti nel suo complesso largamente trattato in criptovalute. Per molti versi gli NFT hanno dato modo ai possessori di criptovalute di investire i propri risparmi. Come è noto è infatti complesso trovare beni e servizi tradizionali acquistabili in criptovalute.

Gli Ether, in particolare, monete digitali basate sulla piattaforma Ethereum, hanno avuto una grande diffusione dopo il boom degli NFT diventando la seconda criptovaluta per capitalizzazione dopo Bitcoin. Per molti versi il mondo delle cripto e gli nft si sono aiutati a vicenda stringendo un legame che, seppur non necessario, sembra oggi molto saldo.

 

Possibili espansioni degli NFT

 

Come già scritto, gli NFT possono essere teoricamente legati a qualsiasi cosa. Anche a beni materiali o a servizi. Attualmente sono in corso numerose sperimentazioni a riguardo anche se il grosso del mercato NFT è attualmente concentrato sull’arte digitale e sulle serie NFT.

Lemona è incuriosita dal mondo NFT e ci piacerebbe continuare a esplorare e comprendere questo fenomeno così d’impatto. Se volete segnalarci il vostro lavoro nell’ambito, presentarci il vostro progetto o consultarci per idee inerenti l’NFT, potete utilizzare il modulo in basso o scrivere a mail@lemona.it.

 

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