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Prompt Art

Il dibattito sul sempre maggiore utilizzo dell’intelligenza artificiale e le implicazioni che sta avendo e continuerà ad avere in molti ambiti della nostra vita quotidiana è ormai all’ordine del giorno.

Una questione che fa sorgere molti dubbi e porre molte domande, e che vede schierati coloro che la vedono come una conquista che porterà grandi miglioramenti alla nostra società, coloro che la demonizzano come se fosse la nostra rovina, e chi, invece, vede sia i lati positivi sia quelli negativi che essa può avere.

Prompt art: creatività e intelligenza artificiale

L’arte non è certo immune dall’utilizzo delle nuove tecnologie, non lo è mai stata, e difatti fin dai primi esperimenti con l’intelligenza artificiale si è interessata a questa nuova frontiera, tant’è vero che oggi parliamo di Prompt art, ovvero una forma di espressione artistica prodotta con l’ausilio dell’intelligenza artificiale generativa (basata su algoritmi), partendo da un input (un “prompt”, appunto, che di solito viene dato sotto forma di testo) fornito da un essere umano.
Ovviamente più chiara e dettagliata è l’indicazione che viene data al generatore di intelligenza artificiale, più il risultato sarà ricco e interessante.

Dobbiamo pur sempre pensare che siamo di fronte a delle macchine (dei robot in fondo), che non conoscono realmente ciò che noi conosciamo, se non in modo indiretto (si rifanno infatti per lo più all’enorme archivio di dati presente in rete), quindi più informazioni vengono loro fornite, più le reti neurali del generatore possono raggiungere migliori risultati.
Per fare un esempio pratico, a una efficace descrizione fatta da un essere umano (utilizzando le giuste parole chiave, con giusti suggerimenti artistici ed esempi, che possono anche riguardare lo stile e la forma in cui desideriamo l’opera) si produce un risultato (che può essere un’immagine, una fotografia, un video, un audio, un testo…) che più corrisponde a quella descrizione.
Da considerare, poi, che più l’intelligenza artificiale è “allenata”, più fornirà un migliore risultato.
Certo, il discorso è sempre il solito: in questa interazione con l’intelligenza artificiale, l’input è quello umano, ma poi è “la macchina” che genera.

Le principali domande che ci si pongono è se la Prompt art sia davvero da considerarsi creativa, quanto la creatività umana partecipi al processo artistico, se la figura dell’artista vada a sovrapporsi a quella del “prompter” (colui che non dipinge, scatta foto o scrive un testo, ma sa dare al generatore di intelligenza artificiale un’efficace descrizione di una sua idea), e anche come debbano essere considerati i diritti d’autore delle opere d’arte digitali.

Di certo uno strumento potente, che può portare alla creazione di un’idea, di una visione umana, modificando di certo la definizione di artista che abbiamo avuto finora (la più classica è quella che debba usare strumenti tradizionali), ma che può rappresentare un modo in più per potersi esprimere e ampliare i propri orizzonti creativi.
Del resto è da considerare che l’artista che utilizza l’intelligenza artificiale è colui che, aiutandosi con la generazione di un gran numero di risultati, ha il controllo creativo dell’opera, in quanto sceglie sia il prompt da usare, sia quello che secondo lui è da considerare il risultato definitivo, sul quale peraltro può anche poi intervenire.

Sempre più sofisticati i software per mezzo dei quali è possibile creare Prompt art. Tra questi vanno ricordate piattaforme quali Dall-e 2, MidJurney e Stable Diffusion e Chat GPT-3, intelligenze artificiali che possono produrre immagini e composizioni visive di alto livello.
Un numero sempre maggiore di artisti si avvicinano a questo strumento per produrre le più varie forme di arte, dai dipinti digitali alla poesia.
Fra i primi a lavorare con l’intelligenza artificiale e fra i nomi attualmente più conosciuti, l’artista turco-americano Refik Anadol; Lawrence Lek, artista multimediale, regista e musicista; il tedesco Mario Klingemann; l’illustratore e tecnologo creativo Memo Akten; i tre giovani francesi Hugo Caselles-Dupré, Pierre Fautrel e Gauthier Vernier, che formano il collettivo artistico Obvious e che sono riusciti a far battere all’asta da Christie’s una delle loro opere per più di 430.000 dollari.

Approfondimenti

Il team di Lemona è molto incuriosito da tutto ciò che riguarda l’arte e il mondo NFT. Se siete degli artisti attivi nel settore potete presentarci le vostre opere scrivendo a redazione@lemona.it. Se vuoi promuovere la tua arta, puoi consultare la nostra pagina sulla promozione artistica, per diffondere un evento ti consigliamo invece di dare uno sguardo alla sezione sull’event marketing.