Le principali cause dell’inquinamento atmosferico

I dati parlano chiaro: molte zone della Terra soffrono per l’inquinamento atmosferico e le alte concentrazioni di inquinanti nell’aria sono una delle principali cause di molte malattie e decessi. Molto è stato fatto negli ultimi anni, grazie al miglioramento tecnologico, agli incentivi, alle normative più severe, alle scelte “green” operate in molti settori, ma ancora purtroppo i dati non sono incoraggianti ed è palese che si debba ancora lavorare molto in questa direzione.

Le cause dell’inquinamento atmosferico che colpisce soprattutto le città e le zone in cui si concentrano le attività industriali sono diverse e non sempre è facile mettere in atto soluzioni che potrebbero frenare le emissioni di sostanze nocive.
Inquinanti che provengono in buona parte dal traffico, ma anche da un inquinamento domestico, così come da un inquinamento industriale, un inquinamento proveniente dal settore dell’agricoltura e dell’allevamento e anche quello generato dallo smaltimento dei rifiuti.
Molti sono gli inquinanti che immettiamo costantemente nell’aria a causa dei trasporti, tra particolato atmosferico PM10, PM2,5 e PM1, biossido di azoto, ozono, ossidi di zolfo, nitrati e composti organici volatili non metanici come il benzene. Una questione di cui si parla ormai da molto (troppo) tempo, cercando di adottare misure che invitino all’utilizzo di carburanti verdi, limitino i trasporti a lunga distanza e ottimizzino la micromobilità.

inquinamento atmosferico

Un altro punto dolente riguarda il riscaldamento domestico, secondo i dati il maggior responsabile delle emissioni di particolato nelle zone residenziali durante l’inverno, soprattutto a causa delle tecnologie tradizionali (caminetti e stufe a legna). Ovviamente c’è poi da considerare anche l’incidenza dell’inquinamento industriale. A onor del vero, in alcune zone, Italia compresa, negli anni le industrie hanno ridotto in maniera sensibile l’emissione di agenti inquinanti nell’aria, grazie all’adozione di tecniche e tecnologie innovative che consentono una migliore efficienza energetica, sostenibilità ambientale e anche risparmio economico. In ogni caso, è da considerare che in certi settori quali il siderurgico, il chimico e la produzione energetica, l’emissione di inquinanti continua a essere eccessiva; sappiamo quanto infatti zone come Taranto, Brindisi, Cagliari, Mestre, Marghera e diverse altre soffrano ancora in modo particolare per la presenza dell’industria pesante.

Altro settore in cui vanno ricercate le cause dell’inquinamento atmosferico, è quello dell’agricoltura e dell’allevamento, caratterizzato da una ingente quantità di produzione di ammoniaca che non solo si disperde nel suolo e nell’acqua, ma anche nell’aria, in particolare a causa dell’utilizzo di nitrati e nitriti presenti nei fertilizzanti azotati e nelle deiezioni degli animali. A questo proposito è interessante sapere che la maggior parte dell’ammoniaca emessa nell’atmosfera dagli allevamenti proviene da quelli di bovini, mentre l’allevamento del pollame è, sotto questo punto di vista, molto meno inquinante. Da non sottovalutare anche l’inquinamento dell’aria dovuto allo smaltimento incontrollato dei rifiuti, industriali ma anche urbani (solventi, idrocarburi aromatici e clorurati e anche composti volatili che si formano dai processi biodegradativi dei rifiuti), per non parlare di quanto sia deleterio per la qualità dell’aria l’utilizzo della combustione di rifiuti, fenomeno purtroppo molto diffuso soprattutto nelle megalopoli dei Paesi in via di sviluppo, che causa un’ingente emissione di particolato PM2,5, mercurio e idrocarburi policiclici aromatici.

C’è da chiedersi se, in primo luogo, non ci si dovrebbe focalizzare e lavorare con maggiore impegno su un’educazione alla salute del nostro pianeta per affrontare questa situazione con una maggiore consapevolezza e coscienza. Del resto, anche le piccole azioni quotidiane e pratiche intelligenti possono, se svolte da tutti, contribuire a ridurre le cause di inquinamento dell’aria.
Soluzioni che ognuno di noi può adottare quotidianamente, a partire da scelte ecologiche riguardo le nostre abitudini sulla mobilità (per esempio adottando mezzi di trasporto urbani ecosostenibili, usufruire di sistemi di carsharing e bikesharing) e anche nelle nostre case, evitando soluzioni inquinanti per il riscaldamento domestico, privilegiando impianti ad alta efficienza e basse emissioni, adottando sistemi di isolamento più efficienti e impiegando materiali isolanti naturali.

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