Derrida – Prefazione a Stati Canaglia

Deridda inizia la sua argomentazione partendo dalla favola di La Fontaine “Il lupo e l’agnello”. La ragione del più forte è sempre la migliore. Si apre così la riflessione del filosofo francese sul diritto e sulla forza. La forza prevale sul diritto? E il diritto e la ragione non includono a priori l’uso di una certa violenza?

Ma prima ancora: la giustizia si riduce al diritto? “Cosa del diritto? E chi?”. Per Schmitt sovrano è “colui che ha il diritto di sospendere il diritto”.

Richiamandosi al mito di Narciso ed Eco, Deridda spiega il rapporto tra i due saggi che compongono “Stati canaglia”, “La ragione del più forte” e “Il Mondo dei lumi a venire“. L’appello a venire della scena di Narciso ed Eco è il motivo di Stati canaglia. “A meno che i due discorsi qui accostati non lascino, una corrispondenza aperta. A venire e letteralmente in sospeso”.

Da qui alla questione della sovranità il passo è breve. Nel dileguarsi moderno della sovranità statale, cosa vuol dire “guerra”, “terrorismo” e “politica”?

Il libro proporrà alla fine una esile distinzione tra “sovranità” e “incondizionalità”, ambedue al di fuori del relativismo. “Una certa rinuncia incondizionale alla sovranità è richiesta a priori. La venuta imprevedibile e singolare dell’altro va pensata senza orizzonte”.

Ciò che le due conferenze affermano, prosegue Deridda, assomiglia ad un atto di fede, messianico. E’ l’introduzione del concetto di chora…

Il libro è sicuramente consigliabile per chi vuole avvicinarsi al mondo di riflessione del filosofo francese. Lo stile immaginifico e complesso fa tutt’uno con le argomentazioni sul tema. Si tratta di un libro sicuramente ostico per chi non ha confidenza con il lessico filosofico contemporaneo ma che ha comunque il merito di proporre un’interpretazione della realtà politica attuale più ampia e pensata.

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