TODI OPEN DOORS, bilancio dell’edizione 2022

In questi ultimi giorni di estate le città italiane diventano perle rare in cui fermarsi per guardare kermesse legate all’arte, alla musica e al cinema, Todi è una di quelle città della provincia di Perugia, che raffinata e attenta risplende di quella sua propria luce perlacea.

Il Todi Festival 2022 è divampato con una programmazione coinvolgente e ricercata, inglobando numerosi eventi culturali più che mai legati all’arte contemporanea. Todi Open doors è una di queste importanti rassegne, arrivata oramai alla sua quarta edizione, diffusa in alcuni dei palazzi antichi più suggestivi della città, veri e propri contenitori espositivi del centro storico, che accolgono e affascinano, avvicendandosi per mezzo di un percorso fluido e narrativo.

Todi Open Doors 2022 ph:Zouhair Bellahmar
Giu.ngo-LAB;
Photo Credit: Zouhair Bellahmar

Il progetto espositivo diffuso è stato ideato e guidato da Silvia Ranchicchio, artista e designer tudertina, che negli anni ha tessuto con il collega artista Michele Ciribifera co-ideatore, una maglia collaborativa efficace e sorprendente con le diverse maestranze impegnate in questo grosso progetto, pensato per portare l’arte contemporanea dietro le porte di una delle città più interessanti d’Italia.

Gli artisti di TODI OPEN DOORS 2022 sono stati selezionati dai maggiori curatori Italiani del momento, distinti in questo periodo per aver curato mostre ed Istituzioni con abilità, intelligenza e visionaria intuizione. Il progetto, che già nelle precedenti edizioni aveva visto l’avvicendarsi di grandi nomi alla curatela, ha sotteso quest’anno un progetto curatoriale collettivo con ben quattro curatori dai differenti background come Martina Cavallarin e Antonio Caruso, Emidio De Albentiis e Margaret Sgarra.

I curatori coinvolti hanno invitato otto artisti: Daniele Accossato (Kyro Art Gallery), Antonio Buonfiglio, Giu.ngo-lab (Giuseppina Longo e Angelo Fabio Bianco), Laura Guilda, Silvia Ranchicchio, Francesca Rossello, Mark Smith (Todimmagina) e Stefania Vichi a cui è stato affidato un atrio di un palazzo nel quale operare interessanti interventi in site-specific.

Todi Open Doors 2022 ph:Zouhair Bellahmar
Antonio Buofiglio;
Photo Credit: Zouhair Bellahmar

Solo pochi giorni fa TODI OPEN DOORS è diventata una residenza temporanea per gli artisti, permettendo loro di allestire, alloggiare e presenziare all’interno del TODI FESTIVAL e potersi confrontare in piccoli simposi e opening a loro dedicati. Inoltre quasi contemporaneamente si è inaugurata la magnifica esposizione organizzata dalla Fondazione Beverly Pepper di uno dei massimi pionieri della video arte italiana, Fabrizio Plessi che è intervenuto sia nelle cisterne romane e nella elegantissima Piazza del Popolo di Todi con le sue maxi video installazioni.

Il racconto che gli artisti di TODI OPEN DOORS hanno intrapreso all’interno dei punti strategici della città, descrive un’operazione intelligente e fortemente comunicativa con la cittadinanza, come spiega il Sindaco Avv.  Antonino Ruggiano – la città ora più che mai punta fortemente all’arte di questo tempo sia per mezzo di queste iniziative quanto anche collaborando con gli artisti locali per affidare loro spazi dove attivare open studios.

Siamo stati molto felici di ammirare l’artista Antonio Buonfiglio a Palazzo Cesi – in Via Paolo Rolli 3 – che ha presentato un portale ligneo immaginario legato al tema del doppio che si configura con estrema raffinatezza come intervento in site- specific poetico e vibrante che colloquia con le piante circostanti dell’atrio del palazzo in un rapporto di duplice scambio tra uomo e natura ragionando, sul tema della presenza – assenza. Il meraviglioso portale si staglia nello spazio come “una porta nella porta” una dimensione parallela in cui realtà e artificio si fondono.

Todi Open Doors 2022 ph:Zouhair Bellahmar
Silvia Ranchicchio;
Photo Credit: Zouhair Bellahmar

Una giovanissima rivelazione per TODIOPENDOORS è stata Francesca Rossello, giovane artista pisana legata all’arte tessile che trasforma l’androne di Palazzo Morghetti – Via del Duomo 8in un soffio di vento portato a tema da onde leggere come vele che raccontano l’interscambio tra insetto e natura. L’artista imprime come scriba la superfice mutevole del legno, consumato dall’operosità delle formiche carpentiere con l’inchiostro su di una preziosissima fibra di mussola, srotolandosi come una Torah all’interno del palazzo leggera ed imponente.

Il lavoro di Silvia Ranchicchio a Palazzo Vecchi Ercolani – presso Piazza Umberto I6 – esprime con intelligenza e capacità di sintesi la sottile linea di demarcazione tra uomo e macchina, immaginando come la luce azzurra dei nostri device sia condizionante per il quotidiano familiare e futuro, evocando l’uomo in gabbie di seta bluastre. L’installazione si sviluppa con leggerezza all’interno del palazzo accendendo la riflessione su queste tematiche attuali.

Todi Open Doors 2022 ph:Zouhair Bellahmar
Francesca Rossello;
Photo Credit: Zouhair Bellahmar

Infine quello che maggiormente ha catalizzato il nostro interesse per la sua fortissima contemporaneità, raffinatezza e incisività è l’opera del collettivo italiano Giu.ngo-Lab, squadra formata da Giuseppina Longo e Angelo Fabio Bianco che ragionano sulla sostenibilità ambientale ed intellettuale portando a tema il sincretico connubio tra arte uomo e suo spirito, ragionando con il sacro ed il profano. L’opera presso Palazzo Friggi Spazzoni – Via San Lorenzo 40 – dialoga in site-specific con un antico pozzo presente nell’atrio da cui si dipana un filo elettrico, un filo conduttore edito della serie dei fili conduttori di gLAB (acronimo del gruppo). Una sola linea continua nera, modellata e cucita, che mai si interrompe per raccontare un lungo viaggio ideale tra Taranto e Todi, la prima una città consumata dall’inquinamento e la seconda di matrice etrusca, città dedita alla contemplazione della natura, che vede in essa l’entità protettrice delle risorse terrestri. Dal filo nasce una madonna del pozzo che è custode materna di una risorsa come l’acqua, illuminata di un rosso potente a luce led che illumina la nicchia nel quale lavoro è inserito, ragionando con la contemporaneità. Il filo sembra sostanziarsi in un evocativo rapporto tra segno e distanza facendo eco alle ancone bizantine in chiave post-industriale.

Abbiamo trovato una rassegna costruita bene e che sicuramente continuerà ad essere tra gli appuntamenti più attesi della prossima estate.

Giorgia Rossi e Silvia Macis

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.