Nel panorama attuale il connubio tra arte e tecnologia è sicuramente molto forte e rappresenta un fenomeno che sta delineando in modo nuovo il concetto di arte, di artista e anche di mercato dell’arte. Diversi i nuovi strumenti oggi in mano agli artisti sia per creare le loro opere sia per divulgarle e aprire altri mercati. Tra questi c’è da segnalare un progetto che negli ultimi anni sta andando per la maggiore e che di certo ha creato interesse (e dibattito) per vari aspetti, primo fra tutti il suo grande impatto sul mercato dell’arte NTF, ovvero i token non fungibili.
Si tratta della piattaforma Art Blocks, oggi in effetti punto di riferimento per l’arte generativa digitale, sia per quanto riguarda la creazione artistica, sia per il modo con cui collezionare opere d’arte. Art Blocks è una piattaforma lanciata nel 2020 dall’artista e CEO Erick Calderon (nome d’arte Snowfro), che ha iniziato a godere di una grossa popolarità a partire dal 2021. Incentrata sul concetto di generative art, sfrutta la tecnologia Blockchain e consente agli artisti di creare opere d’arte uniche e originali, autenticate e garantite dalla tecnologia NFT.
Gli artisti che vengono accettati dalla piattaforma (c’è infatti una selezione, non tutti possono accedervi; ogni artista deve sottoporre la sua idea e il suo progetto al team di Art Blocks e, se accettato, viene inserito in una determinata categoria) non mettono direttamente in vendita le loro opere, ma, utilizzando codici e algoritmi, hanno la possibilità di creare opere d’arte digitali, di stabilirne il prezzo minimo (in caso di vendita la piattaforma ovviamente trattiene una percentuale) e un limite di copie, che poi verranno vendute dalla piattaforma. Una community, quindi, grazie alla quale un artista può interagire con i collezionisti usufruendo della piattaforma come “ponte” tra sé e il mercato.
Per mezzo degli smart contract su Ethereum (piattaforma software che utilizza la criptovaluta chiamata Ether), ogni opera d’arte è registrata su una Blockchain pubblica e ciò garantisce la proprietà e l’originalità dell’opera, eliminando la possibilità di falsificazioni. Chi vuole acquistare può trarre informazioni dell’artista e del suo progetto da una descrizione e da alcune immagini esemplificative sullo stile generativo del software. In realtà non sa esattamente quale opera acquisterà (immagine, video o altro), in quanto viene generata dal software in tempo reale quando viene comprata, utilizzando fattori casuali che renderanno unico ogni pezzo.
In definitiva, quindi, possiamo parlare di un’“arte on demand” che ha aperto nuove prospettive al mercato dell’arte, compresa quella della “sorpresa”, in quanto ogni collezionista ha la possibilità di ottenere un’opera di fatto unica che non ha ancora visionato al momento dell’acquisto. Questa operazione ha dunque più l’aspetto di un investimento che il collezionista fa sul progetto di un artista, una novità non solo per quanto riguarda il modo di creare arte, ma anche di come fruirne e che ha aperto nuovi orizzonti per il mercato del collezionismo. Per chi acquista, quindi, la possibilità di ottenere un’opera d’arte unica, la cui autenticità è garantita dalla Blockchain, mentre per l’artista la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio, darsi maggiore visibilità e di essere adeguatamente pagato per il suo lavoro. Tutto ciò eliminando le barriere e le complessità legate alla compravendita tradizionale di opere d’arte.
Art Blocks, inoltre, periodicamente lancia un evento “Art Blocks curated” che interessa opere selezionate da esperti del settore che attira particolarmente l’attenzione di collezionisti e appassionati d’arte. Un’altra ottima occasione per gli artisti di farsi conoscere e monetizzare il loro lavoro (tra l’altro essere selezionato comporta dei bonus) e, per Art Blocks, un modo per incrementare il suo volume di scambi che, malgrado le critiche e i dubbi che accompagnano questo fenomeno, è ormai davvero esorbitante.