Immanuel Kant nasce da famiglia scozzese a Konigsberg nel 1724. Di educazione pietista (studia presso il più importante pensatore pietista del tempo, Franz Albert Schulz) vivrà una vita morigerata con rarissimi spostamenti dalla sua città natale e pochissime relazioni personali.
Dopo il collegio, studia con Martin Knutzen matematica, fisica, teologia e filosofia all’Università di Konigsberg e nel 1755, dopo vari anni in cui svolge l’attività di insegnante privato, diventa docente presso l’università di Konigsberg in cui insegnerà per tutta la vita. Nel 1770 diventa professore ordinario di logica e metafisica.
Herder descrive Kant, che ritiene il suo maestro, con grande rispetto ed affetto; loda le lezioni del filosofo tedesco e ne sottolinea l’ironia e la simpatia.
Visse una vita decisamente abitudinaria. Quasi leggendarie le sue passeggiate pomeridiane: si narra che poichè il filosofo poneva grande attenzione ad uscire sempre alla stessa ora gli abitanti di Konigsberg regolassero gli orologi sulle passeggiate pomeridiane di Kant.
Le posizioni politiche
Kant ha simpatia sia nei confronti della rivoluzione francese che per la dichiarazione d’indipendenza americana. Il testo Per la pace perpetua può essere considerato una splendida sintesi del suo pensiero politico.
Avvenimento significativo, in una vita dedicata alla meditazione, la sua opposizione all’autoritarismo del governo prussiano; opposizione che esplicitò dopo i rilievi mossi alla seconda edizione della Religione nei limiti della sola ragione.
Muore a Konigsberg nel 1804. Sulla sua tomba venne incisa una frase tratta dalla Critica della ragion pratica: “il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.