Dialogo tra la merce e la ricchezza – Appunti su Marx

“La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta come una immane raccolta di merci e la merce singola si presenta come la sua forma elementare”

K. Marx – prima frase de “Il Capitale”

Si presentano, la ricchezza e la merce, di un periodo storico determinato, l’epoca in cui domina il capitale; il capitale e il suo recinto, il cosa su cui domina, o meglio, predomina. Il modo di produzione capitalistico non è l’unico, è quello predominante, prevalente.

E se esse stesse si presentano, sono presenti, si annunciano, allora Marx comincia dall’ascolto o dalla vista di ciò che è presente, una “prima vista”, prima della critica.

La ricchezza si presenta, come se potesse parlare, quindi proviamo ad ascoltare cosa dice (direbbe):

Mi presento, sono la ricchezza. Sono un’immane raccolta di merci.

Cos’è immane? E’ più di grande, non sta nelle mani, non più sensibile, non più toccabile.

Ed anche la merce singola insieme o in risposta, si presenta:

Mi presento, sono la merce. Sono la forma elementare, la tua forma elementare, ricchezza. la forma elementare della ricchezza. Ti presenti per prima, ma vengo prima io”.

E Marx ascolta, e dalla merce comincia.

E ancora la merce:

Te ricchezza sei immane, non ti si tiene. Io, sono forma. Forma elementare, semplice ma anche forma di elementi. Non sono, cara ricchezza, caro Marx, semplice come sembra. Sono forma di elementi.

Ma in questo dialogo ipotetico tra la merce e la ricchezza sembra esserci una terza voce: “…delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico”. Una terza voce assente, l’eco di una terza voce. La società del capitale, e sembra dire:

Tu ricchezza sei immane, ma solo finché ci sono io. Tu merce, sei forma elementare, ma solo finché ci sono io. Non mi presento, ma sono presente”.

E c’è ancora oggi anche se, scortese come ieri, non si presenta.

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