Nutrire il pianeta, energia per la vita è l’espressione che condensa lo spirito di questa Esposizione Universale ospitata da Milano nella sua edizione del 2015. Conosciuto come EXPO, si tratta di un evento di cui si sta parlando ormai da qualche mese, progettato su linee guida tematiche come quelle delle tecnologie, della cultura, delle innovazioni e tradizioni legate al settore del cibo e dell’alimentazioni lasciando emergere dunque argomenti di interesse globale.
Expo Milano 2015 è dunque l’Esposizione Universale che proprio l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre 2015, dando vita a una vetrina in cui per sei mesi, i vari Paesi coinvolti si confronteranno sul tema dell’alimentazione nel rispetto del Pianeta per un futuro sostenibile. In un’area espositiva di circa 1,1 milioni di metri quadri, 140 Paesi e Organizzazioni internazionali troveranno modo di dare voce a questo evento importantissimo che si configura come una piattaforma di confronto condiviso. I visitatori potranno conoscere la cultura gastronomica dei vari Paesi di tutto il mondo scoprendone i prodotti di alta qualità. L’evento sarà costellato di eventi di diverso tipo, come mostre, laboratori e workshop, convegni, spettacoli.
L’EXPO sembra essere diventato occasione di confronto, e di avvio per un intenso dibattito, non sempre suscitando larghi consensi. Il problema della fame nel mondo, della scarsità di risorse alimentari su scala mondiale, viene messo costantemente in luce da qualche tempo dalla comunità scientifica. Tra queste figure, il padre della “rivoluzione verde”, il premio Nobel Norman Borlaug, ha espresso la sua preoccupazione per la tematica, di fronte alla crescita della popolazione mondiale. Già lo scorso febbraio, presso il Teatro Dal Verme, si è tenuto un confronto in cui Umberto Veronesi, oncologo, ha avanzato la proposta di utilizzare l’EXPO in maniera costruttiva, aprendo un tavolo permanente con i grandi scienziati a livello internazionale al fine di trattare la tematica della fame nel mondo. Si auspica di arrivare a una “Carta di Milano”, un documento che diventi un solido punto fermo nella lotta a questa problematica.
Ma in definitiva, cosa c’è da aspettarsi da questo evento così atteso? Cosa attende il visitatore che varca i cancelli di Rho-Pero? Ogni padiglione sarà un “punto di osservazione” per la tematica dell’evento, ad esempio, il padiglione Italia si presenta come una sorta di “edificio foresta” che ospita diversi ambienti, oltre allo spazio espositivo in sé. Inoltre, sono da visitare i cluster incentrati sull’alimentazione e sui prodotti specifici come riso, legumi, caffè. Ci sarà spazio anche per i più piccini con il Children Park. Si avrà la possibilità di visitare installazioni di arte contemporanea, e giungere al centro del complesso, nella cosiddetta Lake Arena con un simbolico Albero della Vita, e addirittura, nella parte inferiore un Open Air Theater, che ospiterà molti degli eventi previsti.
Un evento sostenibile, dunque, per il capoluogo lombardo e per l’Italia. Sono in molti però a non vedere l’EXPO come un’opportunità per Milano e per la penisola. Almeno non in tempi piuttosto critici come quelli che il Paese sta attraversando. Così, fioriscono polemiche, nascono associazioni, e gruppi di confronto che mettono in luce anche gli aspetti negativi di eventi come questo. Tra questi, il ritardo nei lavori, le mega opere, il cemento, il precariato e lo sfruttamento del lavoro sarebbero i punti evidenziati da molte voci fuori dal coro che emergono con forza contro il “modello” rappresentato dall’EXPO.