Le origini
Lucio Anneo Seneca, Seneca “il giovane” (figlio di Seneca “il vecchio” ma anche “il retore”), nacque a Cordoba, una delle più importanti colonie romane (e capitale della Spagna Beltica). La data di nascita è dubbia ma circoscritta a pochi anni prima della data tradizionale della nascita di Cristo ( 1, 3 o 4 a.C.). Seneca è dunque spagnolo, figlio, diremmo oggi, di immigrati italiani. Cordoba era comunque una città viva intellettualmente, provincia solo geograficamente.
Poco sappiamo anche della sua famiglia (questo porta a pensare che gli Annei non avessero ricoperto cariche pubbliche) se non che era di rango equestre e che il padre scrisse alcuni libri tra cui uno di storia, oggi perduti e si trasferì a Roma quando Seneca figlio era ancora molto giovane.
Debole di costituzione (frequenti svenimenti ed attacchi d’asma) Seneca aspirava probabilmente ad una vita di studi e meditazione, tuttavia, spinto dal padre, intraprese la carriera politica.
La formazione
L’interesse principale di Seneca fu la filosofia; una diversa strada presero i suoi studi incentrati sulla retorica e guidati da un grammaticus che, scrisse in seguito Seneca, gli fece perdere molto tempo.
Ebbe diversi maestri, appartenenti a scuole filosofiche diverse. Quinto Sestio (cinico fondatore della scuola dei Sesti), Sozione di Alessandria (neopitagorico anch’egli vicino ai Sesti), Attalo (stoico) e Papirio Fabiano (cinico).
Per tentare di lenire i problemi di salute, si recò in Egitto (ma anche per prudenza politica visto che Tiberio aveva sciolto la setta de sesti). In questo modo introduciamo un altro elemento fondamentale della biografia di Seneca che influenzerà sia la sua carriera politica che le sue opere: i difficili rapporti con il potere politico, con gli imperatori in particolar modo
Oltre a Tiberio anche Caligola gli fu molto ostile. Tentò anche di farlo uccidere. Il contrasto con Caligola era causato dalla fama raggiunta da Seneca (divenuto questore e senatore) come oratore e per la sua linea politica attenta alle libertà civili. Fu un amante dell’imperatore a dissuaderlo dal proposito omicida.
Ma anche Claudio, su consiglio di Messalina, non gli rese la vita facile. Lo accusò di adulterio con Giulia Lavilla, sorella di Caligola e lo esiliò in Corsica, dove rimase fino al 49, quando, per intercessione di Agrippina, nuova moglie di Claudio, venne richiamato a Roma.
Accettò, ormai cinquantanne, l’incarico di precettore di Nerone, figlio di primo letto di Agrippina e che Claudio aveva adottato. Il futuro imperatore.
Seneca e Nerone
Nel 54, alla morte di Claudio, Nerone divenne imperatore, e Seneca si trovò ad essere precettore di un sovrano di diciassette anni. Un ruolo di grande prestigio e potere, ma anche “scomodo”. Egli fece da guida all’imperatore fino al 59. Quando si ritirò a vita privata.
Quando nel 59 Nerone fece uccidere la madre, Seneca era ancora al suo fianco seppur con sempre minore influenza. Nel 62 l’imperatore fece uccidere Afranio Burro. Di lì a poco anche Seneca fu costretto ad uccidersi.
Morte di Seneca
Seneca venne accusato di aver partecipato alla congiura dei Pisoni che aveva attentato alla vita dell’imperatore nell’aprile del 65. Seneca non aveva in realtà partecipato alla congiura ma ne era forse a conoscenza. Fu costretto a tagliarsi le vene ma, data la vecchiaia il sangue fuorisciva lentamente. Bevve allora la cicuta senza riuscire ad ingoiare data l’emorragia in atto; infine si immerse in una vasca per facilitare l’efflusso di sangue, lenta e tormentata giunse la morte.
Le opere di Seneca
I dialoghi
- Ad Lucilium de providentia
- Ad Serenum de constantia sapientis
- Ad Novatum De ira in tre libri
- Ad Marciam de consolatione
- Ad Gallionem de vita beata
- Ad Serenum de otio
- Ad Serenum de tranquillitate animi
- Ad Paulinum de brevitate vitae
- Ad Polybium de consolatione
- Ad Helviam matrem de consolatione
Le tragedie
- Hercules furens
- Troades
- Phoenissae
- Medea
- Phaedra
- Oedipus
- Agamennon
- Thiestes
- Hercules Oeataeus
Epistulae morales ad Lucilium
Apokolokyuntosis
Epigrammi (probabilmente spuri)
La sintassi a volte non è corretta.””Nel 59 Nerone, quando Seneca (con sempre minore influenza era ancora al suo fianco), fece uccidere la madre””– qui non ci volevano le parentesi.Vi consiglio di riformulare meglio le frasi.I contenuti ci sono.
Vero. Grazie dell’attenzione e del consiglio.
Abbiamo corretto la frase, appena avremo tempo inizieremo un’opera di revisione di tutti i contenuti del sito, incluso questo articolo.
A presto
🙂