Incisivi ritratti di figure della cultura prestigiose e carismatiche, filosofi, scrittori, artisti che hanno messo la propria creatività e la propria visibilità al servizio della causa della democrazia sono raccontati nello spettacolo “Storia di un intellettuale” dalla compagnia Humus Teatro, in un flusso drammatizzato legato a filo doppio alla faticosa maturazione civile e culturale dei sardi, al loro percorrere la strada della democrazia e dell’autonomia, in scena nell’ambito del Circuito Regionale Teatro Etnico dell’associazione ARTE sarà in scena nelle province sarde alla riapertura del settore spettacolo con il sostegno dell’Assessorato regionale allo Spettacolo e con la collaborazione delle associazioni culturali locali.
“Storia di un intellettuale” a cura di Giuseppe Podda con Luca Orri e Diego Rassoni, è un teatro di parola in grado di raccontare storie ed esaltare così il ricordo di persone che hanno rappresentato insieme un’ansia di cambiamento e di innovazione del tessuto culturale sardo attraverso un’azione che prese le mosse a cavallo degli anni ‘50-‘60, dalla fondamentale esperienza della rivista sassarese “Ichnusa” di Antonio Pigliaru, proseguita poi per un ventennio in diverse forme anche con l’elaborazione di un progetto culturale laico e democratico con la Sardegna sempre più inserita nella vita nazionale.
Nello spettacolo emerge tra le altre, anche la figura di Pierpaolo Pasolini, uno dei più grandi protagonisti della cultura del Novecento italiano, poeta, narratore, regista, saggista e polemista, l’autore del saggio “Le ceneri di Gramsci” quando nel 1954, ancora sconosciuto, venne in Sardegna per le ricerche sulla poesia popolare italiana e analizzò i canti tipici sardi e in particolare i mutos: che «sono come degli umili oggettini d’oro in una regione dove altro oro non possiede» e «una poesia molto femminile, rassegnata quella sarda: ignora la violenza, ignora Orgosolo».
È importante parlare degli intellettuali e il cartellone di ARTE rappresenta le loro storie soprattutto per diffondere nelle giovani generazioni il loro coraggio nonché la conoscenza del patrimonio di studio e di lotta, i momenti decisivi della rivolta “dell’oggetto Sardegna” con l’emancipazione delle classi lavoratrici e subalterne sarde.
Carmen Giordano