Nato in Germania nel 1920 ad Andernach, vicino a Colonia, ma vissuto poi negli Stati Uniti, Heinrich Karl “Charles” Bukowski è stato uno dei poeti e degli scrittori del nostro tempo che più hanno incarnato lo spirito di ribellione e di anticonformismo lungo una vita davvero spericolata – lavori saltuari, vagabondaggio, alcool, sesso ed eccessi di ogni tipo – che denuncia in modo diretto, feroce, senza fronzoli e andando all’osso, l’ipocrisia del grande sogno americano.
Opere, le sue, che hanno avuto un grande successo, inizialmente nell’ambito dell’underground, e che poi sono emerse in modo forte e prepotente, facendo di “Hank” Bukowski, conosciuto anche con il nome del suo alter ego presente in molti suo romanzi Henry Chinaski, uno scrittore e un poeta “maledetto”, ma soprattutto un uomo che fino all’ultimo – malgrado infatti la tubercolosi ha continuato a scrivere fino all’età di settantatré anni, quando è stato stroncato da una leucemia fulminante – ha saputo raccontare in modo profondo gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e che, con una narrazione minimalista, precisa e pungente – “realismo sporco”, come viene definito – riporta sulla pagina la vita nel suo squallore quotidiano e in tutta la sua durezza e crudeltà.
Molte le sue frasi celebri, tratte dai suoi romanzi, racconti e innumerevoli poesie, di grande ispirazione per scrittori, registi e molte forme d’arte a lui contemporanee e successive, e che riescono a raccontare ciò che spesso ognuno di noi prova e pensa ma non riesce a esprimere o – molto più spesso – non ha il coraggio di confessare neanche a se stesso.
Eccone alcune.
Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.
Come cazzo è possibile che a un uomo piaccia essere svegliato alle 6:30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico, per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?
La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte.
L’amore è quando vuoi portare una persona nella tua vita, non a letto.
Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.
Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.
Tutto si riduce all’ultima persona a cui pensi la notte, è lì che si trova il cuore.
Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.
Non mi piace l’amore a comando, come ricerca. L’amore deve venire da te, come un gatto affamato alla porta.
Lei sapeva baciarmi anche con gli occhi.
La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.