Le indicazioni del Ministero dell’Istruzione sulla didattica online

L’emergenza in cui ci siamo ritrovati a causa del Coronavirus ha reso necessari dei provvedimenti riguardo la sospensione delle attività didattiche nelle scuole ma con l’intento di continuare a fare scuola “fuori della scuola” per mantenere viva la comunità scolastica ed evitare il rischio di isolamento e di demotivazione, perché – come ha indicato il Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione in una sua nota del 17 marzo scorso – nessuno, in questo periodo di emergenza, debba rimanere “in sosta, in panchina, a bordo campo”.

È in base alla scelta di questa modalità didattica che la Ministra dell’istruzione ha firmato qualche giorno dopo un decreto per il potenziamento della didattica a distanza grazie al quale le istituzioni scolastiche potessero dotarsi di strumenti digitali adeguati o potenziare quelli già in loro possesso, nonché dotare gli studenti meno abbienti di dispositivi digitali adatti alla didattica a distanza e formare il personale scolastico.

A questo primo intervento economico è seguito, a metà aprile, un nuovo importante investimento del Ministero per assegnare alle scuole i device necessari in base agli indicatori socio-economici, al tasso di deprivazione territoriale, al livello di disagio negli apprendimenti e del tasso di abbandono scolastico. Un intervento, secondo la ministra, necessario in questa situazione perché nessuno rimanga indietro e per poter arrivare anche alle fasce più deboli della popolazione e quindi agli studenti che hanno maggiori difficoltà nello studio a distanza.

Le indicazioni operative date dal Ministero dell’istruzione hanno fin da subito sottolineato l’importanza di non interrompere il percorso di apprendimento e che tutti gli studenti venissero coinvolti in attività significative. La scuola ha così cercato, in breve tempo, di riorganizzarsi e di reagire a questa emergenza mettendo in campo una modalità di didattica a distanza che, seppur con la consapevolezza che essa non potrà mai sostituire un rapporto in presenza, potesse da dar vita a un efficace ambiente di apprendimento. Videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo, utilizzo di piattaforme digitali e di tutte le funzionalità del registro elettronico: ecco così che la didattica a distanza ha potuto iniziare a essere impiegata per rispondere alla necessità di continuare il percorso scolastico iniziato, con l’indicazione da parte del Ministero di creare momenti di relazione tra alunni e insegnanti in quelle che sono diventate vere e proprie aule virtuali. Una riorganizzazione per la quale si è richiesto ai docenti di rimodulare in modalità appunto a distanza le loro attività didattiche e ai dirigenti scolastici di occuparsi di un coordinamento per dare organicità al lavoro e definire alcune specificità.

Per la scuola dell’infanzia, per esempio, ci si è indirizzati su semplici attività da svolgersi in raccordo con i genitori che potessero mantenere un contatto diretto, se pur a distanza, tra insegnanti e bambini, privilegiando la dimensione ludica.

Per gli alunni della scuola primaria di primo e secondo grado, la necessità è stata quella di cercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, ponendo l’attenzione ai rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. È per questo che si è ritenuto opportuno alternare la partecipazione degli studenti nelle aule virtuali a momenti di fruizione autonoma in differita di contenuti di approfondimento. Il proposito del Ministero è stato quello di consentire agli alunni di poter agire il più possibile in autonomia, senza caricare troppo le famiglie, impegnate in buona parte in questo periodo in modalità smart working, degli impegni derivanti dai compiti assegnati ai loro figli. Per gli insegnanti degli istituti tecnici e professionali, inoltre, le indicazioni sono state quelle di sviluppare, nel caso in cui non sia possibile l’utilizzo di laboratori digitali, lezioni con contenuti teorici propedeutici ad attività pratiche e laboratoriali da svolgersi in un secondo momento.

Un punto su cui è stato necessario porre l’attenzione è quello riguardante gli alunni con disabilità, gli alunni con DSA e con bisogni educativi speciali non certificati. Oltre aver riferito indicazioni precise perché la sospensione delle attività didattiche in aula non interrompesse per quanto possibile il progetto di inclusione e perché si mantenesse l’interazione a distanza tra insegnante di sostegno e alunno con disabilità e tra alunno e gli altri docenti curriculari e la famiglia, il Ministero ha indicato che – ovviamente considerate le diverse esigenze specifiche di ogni alunno con disabilità – venissero messi a punto materiali personalizzati da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia. Il Ministero ha anche indicato che i CTSCentri Territoriali di Supporto avrebbero gestito la concessione in uso agli alunni che ne avrebbero avuto la necessità, oltre che di apparecchiature hardware, anche di sussidi software didattici.

Particolare attenzione anche per gli alunni con DSA, per il quale il Ministero ha richiesto di rifarsi al D.M. 5669 del 12 luglio 2011 e le relative Linee Guida, considerando comunque necessari, anche in caso di una didattica a distanza, tutti quegli strumenti compensativi e dispensativi adeguati alle loro esigenze e ribadendo che la strumentazione tecnologica, di cui gli alunni con DSA hanno di solito dimestichezza, rappresenta un importante elemento di facilitazione. Strumentazione da fornire in dotazione anche agli alunni con BES non certificati, nel caso questi ne avessero bisogno. Le indicazioni del Ministero dell’Istruzione hanno toccato anche l’aspetto della valutazione delle attività didattiche a distanza, ribadendo che essa è un dovere da parte dell’insegnante e un diritto dello studente come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione di eventuali lacune, lasciando a ogni insegnante, in riferimento ai criteri approvati dal Collegio dei docenti, la scelta delle forme, delle metodologie e degli strumenti per procedere a una valutazione degli apprendimenti.

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